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Add, la sottile linea editoriale

Add, la sottile linea editoriale

Anticipazioni Le prossime uscite di settembre della collana di fumetti curata da Matteo Gaspari

Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 agosto 2023

Da qualche anno, come fosse un paesaggio, il panorama editoriale cambia anche grazie al fumetto mano a mano che il graphic novel apre strade all’interno di cataloghi incentrati su altre produzioni: ne sono esempi la collana cosmica di minimum fax- marchio di narrativa e saggistica principalmente i fumetti de Il Castoro, il Battello a Vapore o Mondadori, accolti nella più ampia proposta di narrativa per bambini e ragazzi.
Un caso particolare è forse quello di Add, casa torinese che, da due anni, ha allargato il suo catalogo con la collana fumetti curata da Matteo Gaspari. Come lui stesso spiega «Add è un editore che si propone di aggiungere possibili sguardi con cui osservare e capire un po’ meglio il mondo, di dare spazio a voci che sappiano interpretare la contemporaneità nei suoi vari aspetti e nelle sue complessità. Il focus dell’editore è da sempre la saggistica, ma il saggio non è l’unica forma possibile per battere questa strada. Si può guardare all’oggi (e al domani) e con il fumetto, o anche con la fantascienza – che ha da poco fatto il suo ingresso nella collana Asia».
Più che strategie commerciali, aperture di questo tipo traducono l’attenzione l’impegno concreto degli editori verso le necessità e le zone di potenziale interesse e sensibilità di lettrici e lettori; per anni si è parlato della dignità letteraria del fumetto, ma è impossibile ampliare e dar senso al dibattito senza tenere in considerazione le caratteristiche del linguaggio. Così Gaspari, che precisa come «il valore aggiunto del fumetto all’interno di un catalogo più variegato si misura nella capacità dei titoli scelti di portare avanti un discorso unico, basato sulle forze e le possibilità specifiche del medium, ma al contempo coerente e assonante a quello dell’editore nel suo complesso».

Per perseguire questo intento, il processo di selezione e valutazione è essenziale, come spiega il direttore di collana: «Ci concentriamo su titoli che ci interroghino su due grandi temi dell’oggi: le diverse forme di relazionalità con sé e con gli altri e lo sguardo sull’Antropocene e la crisi climatica. Per parafrasare Donna Haraway, due facce della stessa medaglia. Teniamo gli occhi aperti e cerchiamo buoni libri in ogni dove, rimaniamo curiosi e appassionati, frequentiamo i festival per conoscere altre persone, ci lasciamo tentare anche, forse soprattutto, da quello che non ci aspettavamo di trovare, siamo aperti alla sorpresa e pronti all’entusiasmo e all’innamoramento (ma con giudizio). Ecco, l’innamoramento per i libri credo sia la prima la cosa: cercare e poi pubblicare libri dei quali si vuole prima di tutto essere lettori».

Ripercorriamo le tappe fondamentali dello sviluppo della collana. Tra i libri che affrontano apertamente il tema e la complessità delle relazioni, c’è Mor, esordio di Sara Garagnani del 2022 (https: //ilmanifesto.it/sara-garagnani-una-biografia-tradotta-dal-se), che quest’anno ha vinto il Premio Micheluzzi per la categoria Miglior opera prima. Il titolo è la parola svedese che significa madre.

Nel racconto l’autrice affronta le relazioni disfunzionali nella linea materna della propria famiglia; gli umori e i sentimenti della nonna prima, poi della madre e infine della figlia sono raccontati con notevole libertà espressiva rispetto a quella che intendiamo essere la grammatica del linguaggio e con una voce limpida e determinata, che resiste ai tranelli narrativi intrinsechi di materie così difficili da trattare.

Il risultato è un fumetto esteso dove violenza e trauma si manifestano più volte tra le pagine in un equilibrio narrativo ambizioso, che alterna analisi e diario intimo sullo sfondo di un contesto familiare scomodamente distante dalle aspettative sociali e culturali. The end, uscito pochi mesi fa e tradotto dall’inglese da Francesco Pacifico, è la nuova edizione del libro che nel 2014 ha valso al suo autore Anders Nilsen il premio L.A. Times Book Award. Il fumettista statunitense ha riunito e pubblicato parte degli sketchbook prodotti nei due anni successivi alla scomparsa della compagna Cheryl, morta nel 2004. Add porta in Italia la nuova edizione, arricchita di una seconda parte altrettanto corposa, che accoglie una postfazione dove l’autore spiega la genesi del libro e una ventina di pagine tratte da un lavoro fotografico di Cheryl.

Lo stile essenziale di Nilsen si asciuga qui ulteriormente; la linea chiara diviene in certe sequenze una linea nuda dove la sagoma dell’autore chiamato ad affrontare il terribile lutto, cerca di dialogare con la figura della donna che non c’è più oppure solo, al centro della vignetta, brucia come un cerino. La storia di Nilsen è soprattutto un percorso senza tappe marcate ma che segue una direzione, se non di superamento, di convivenza con il dolore e con il paradosso della presenza in assenza, tipico dell’esperienza luttuosa. Un libro che rispetta la naturale scansione e la schiettezza del taccuino anche nei salti stilistici, mischiando vignette più ampie e dettagliate dove l’autore racconta i suoi vani tentativi di riprendere le attività quotidiane, o pagine di appunti scritti che svelano la lotta interiore e la sofferenza di chi rimane.

Toccano argomenti differenti, relativi sì alla vita, ma intesa come fenomeno biologico sul pianeta, il libro di Linnea Sterte Disfacimento e Il Grande Oceano, fumetto a quattro mani scritto da Fabien Grolleau e Thomas Brochard, in uscita a settembre. Il primo è un fumetto in linea con le teorie filosofiche contemporanee sulle interconnessioni delle specie, il ciclo della vita inteso come fenomeno di contaminazione.
Gli esseri che abitano il pianeta dove si svolge la storia si cibano dei resti di una balena prima che la sua carcassa generi altre forme di vita, creature che attraversano tempi e spazi diversi.

Disfacimento è una storia con poche parole, tradotte con accuratezza da Chiara Durastanti che firma anche la postfazione. Sterte dà vita a una nuova botanica e una nuova umanità disegnando con una linea tenue ma incisiva, sequenze che mostrano palette delicata e cambianti come le civiltà nel tempo; è un fumetto dove la fantascienza e le possibilità del nostro futuro si materializzano nel più raffinato e sensibile degli immaginari.
Il grande oceano di Grolleau e Brochard approda invece in libreria a settembre con una storia di storie disegnata in bianco e nero, su pagine che sembrano riprodurre il moto ondoso; un padre e il suo giovane figlio solcano il mare su una piattaforma in cerca della terra ferma, scomparsa dopo lo stravolgimento climatico causato dagli uomini. In questo mare infinito resiste il mostro più temibile, il Kraken, responsabile anche della sparizione dell’ultimo grande prova di sopravvivenza dei superstiti alla catastrofe.

Tra i flutti giganti e fisionomie essenziali che ricordano l’iconografia giapponese, la deriva si riempie dei racconti del padre, testimone delle vicende dello sparuto gruppo familiare, di quelle di Jangada, la città flottante di superstiti, comunità sopravvissuta a sé stessa e poi inghiottita negli abissi, e infine di una ciclica e necessaria rinascita. A fine settembre, il Treviso Comic Book Festival dedicherà una mostra a due fumettiste svedesi pubblicate in collana, Bim Eriksoon, autrice di Baby Blue e Moha Romanova con Goblin Girl; sarà una buona occasione per parlare di altri approcci grafici e tematici esplorati nell’esperienza a fumetti di Add editore.

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