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Ad Atene sperano e restano ottimisti

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La Grecia in piazza In migliaia da tutto il paese per sostenere il premier che negozia all'Eurogruppo di Bruxelles: ma nessuno si illude che la partita sarà facile, visto anche l'avvio in salita. Solidarietà da tante città del mondo

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 17 febbraio 2015

Nessuna sorpresa, né panico ad Atene per il fallimento delle trattative a Bruxelles. Anzi, l’ottimismo che «alla fine ci sará una soluzione soddisfacente per tutti» e il sostegno delle piazze al governo di Syriza-Anel sono state le caratteristiche di ieri.

Migliaia di greci si sono radunati in piazza Syntagma ad Atene e in altre cittá, mentre era in corso l’ Eurogruppo. Manifestazioni di solidarietá si sono svolte in 25 cittá nel mondo, ad esempio in Brasile. «Alle cittá della Grecia e di tutta l’Europa i popoli danno la battaglia del negoziato», ha scritto Alexis Tsipras su Twitter. Secondo un sondaggio condotto dalla società Kapa Research per conto del settimanale To Vima della domenica, il 60,6% dei greci vede di buon occhio il neo governo Syriza-Anel e il 48,1% si dice convinto che le trattative in corso tra Atene e i partner europei avranno successo.

Già da domenica, alla conclusione dei lavori intensi dei tecnocrati che avevano preparato due bozze, una per conto di Atene e l’altra per i creditori internazionali, si era venuto a sapere che ci sono ancora dei disaccordi tra le due parti e quindi molto difficilmente l’Eurogruppo avrebbe potuto arrivare a un esito positivo. Ci sarà quindi un’altra riunione straordinaria e comunque il negoziato deve concludersi entro il 28 febbraio.

Atene e Bruxelles sono d’ accordo sulle riforme da promuovere per contrastare l’evasione fiscale, la corruzione, per modernizzare l’amministrazione pubblica, ma sui punti chiave, ovvero sull’ accettazione degli accordi ottenuti tra il governo precedente e la troika ciascuno rimane sulle proprie posizioni. Contrario a qualsiasi misura è il premier greco; i partner europei chiedono il rispetto dei patti precedenti. Sull’estensione del programma insistono Berlino e Bruxelles, al suo emendamento mira Atene.

Alexis Tsipras è stato chiaro: «Non bluffiamo, non passiamo le linee rosse». Vale a dire che se l’unico modo per ottenere i finanziamenti necessari è quella di accettare misure che non risolvono ma sono parte del problema (finanziario), ovvero misure di austerità, allora «siamo contrari».

«Ci sforziamo per arrivare a un accordo, ma non vediamo questo negoziato come una partita di poker», spiegavano ieri fonti governative, secondo le quali Atene punta a una soluzione politica e più tempo a disposizione per preparare un programma che sostituirà l’attuale memorandum. Durante il periodo di transizione, al massimo entro l’estate, il governo greco non prenderà alcuna misura che potrebbe appesantire le casse statali, terrà quindi il bilancio dello Stato in attivo e i partner europei non dovranno bloccare i finanziamenti.

Atene che rifiuta di prendere l’ ultima tranche di prestiti da 7 miliardi di euro, ha proposto un’altra volta di farsi consegnare subito dalla Bce i 1,9 miliardi di profitti fatti dall’Eurotower sui bond greci e di trasformare il debito in mano alla Bce in bond «perpetui» legati alla crescita. Bruxelles, invece, vuole chiudere i conti con il memorandum attuale prima di fare qualsiasi discorso sulle misure da annullare o sulle equivalenti da prendere, sulla riduzione dell’ avanzo primario o sul hair-cut del debito (un’opzione possibile sarebbe la sua estensione con il pressuposto che «Atene accetta di implementare le riforme» dice il portavoce del ministero delle Finanze tedesco).

Di fatto la vittoria di Syriza e il suo negoziato con la Ue sono food for thought, «cibo per far pensare». Il governo di Syriza é il primo che propone un modello diverso per l’Unione, non dal punto di vista di una forza euroscettica, bensì come alternativa alla “germanizzazione” dell’Europa. Atene come avanguardia per un’Europa di solidarietà.

Intanto oggi Alexis Tsipras renderà noto il candidato del suo partito per la presidenza della Repubblica. L’annuncio era previsto per domenica sera, ma è stato rinviato perché il premier greco doveva sondare le reazioni sia dentro Syriza che del partner di governo. Il commissario europeo Dimitris Avramopoulos è il favorito, ma il ministro della Difesa, Panos Kammenos, leader di Greci indipendenti e partner della coalizione di governo, ha detto di aver suggerito la nomina dell’ex ministro degli Esteri Dora Bakoyanni.

Da parte loro, l’eurodeputato di Syriza, Manolis Glezos, simbolo della resistenza contro i nazisti, il ministro delle Infrastrutture, Panajotis Lafazanis, leader della Corrente di Sinistra, componente del Syriza e dirigenti del partito ex socialisti vorrebbero che il nuovo presidente provenga pure dall’area della sinistra, rompendo cosi la tradizione tra conservatori e socialisti che vuole il presidente proveniente dal campo politico opposto rispetto al governo.

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