Ad Agnes mancano due voti, 5s sul No ma incassano il Tg3

Si riunirà stamattina l’ufficio di presidenza della commissione Vigilanza Rai, primo passo verso il voto del nuovo presidente. Seduta che potrebbe essere fissata addirittura già in serata o domani ma è probabile un nulla di fatto.

Dopo lo strappo con Pd da un lato e 5S e Avs dall’altro per l’elezione dei consiglieri, questa volta sembra reggere l’accordo a non prendere parte ai lavori.

Per il via libera alla presidenza di Simona Agnes, vicina a Fi, è necessaria la maggioranza qualificata: 28 voti. Al momento alla maggioranza ne mancano due. Senza un accordo si va verso una fumata nera.

Il centrodestra sperava nell’aiutino dei 5Stelle, ma da Campo Marzio si conferma che la linea è quella di restare fuori insieme alle altre opposizioni. Con un nulla di fatto, la presidenza andrà al consigliere anziano, Antonio Marano che, con l’upgrade, non potrebbe conservare l’incarico di consulente media-partnership della Fondazione Milano-Cortina. La Lega lo vorrebbe presidente ad interim a lungo ma, se si dovesse trovare un accordo tra maggioranza e opposizione (indiziati sempre i 5S), Agnes potrebbe riprovarci.

Una seconda bocciatura potrebbe aprire la strada alla presidenza di Giovanni Minoli. Alla partita della presidenza si affianca anche quella degli assetti interni a viale Mazzini soprattutto dopo l’addio di Mario Orfeo al Tg3 per la direzione di Repubblica.

Per l’ex Tele Kabul sono in ballo sia Pd che M5S. Dopo la sponda dei pentastellati rimasti a votare i componenti del cda, il Tg3 dovrebbe andare per la prima volta proprio ai 5S: Senio Bonini, attuale vicedirettore del Tg1, e Bruno Luverà, vicedirettore agli Approfondimenti, i nomi che circolano. Ma nella lista ci sono anche Simona Sala e Pierluca Terzulli, attualmente direttore ad interim del Tg3.