«Sì all’acqua pubblica, no al nucleare». Le due rivendicazioni, una accanto all’altra, fanno tornare alla mente la primavera di dieci anni fa, quando tra il 12 e il 13 giugno oltre 27 milioni di italiani si recarono alle urne per apporre una X su quattro quesiti referendari. Quelli su servizi pubblici locali e legittimo impedimento furono meno sentiti dei due che trainarono la corsa vincente al quorum (54%) e all’affermazione quasi unanime dei Sì (94%): acqua e nucleare. «Indietro non si torna» è l’affermazione aggiunta per la mobilitazione odierna, dalle 15.30 in piazza dell’Esquilino (Roma). Non un appuntamento di amarcord,...