Lavoro

Acqua Lete, Flai Cgil: «Niente ferie d’estate e flessibilità totale, le richieste dei lavoratori ignorate»

Acqua Lete, Flai Cgil: «Niente ferie d’estate e flessibilità totale, le richieste dei lavoratori ignorate»

La denuncia Il sindacato: «Il personale è costretto ad avere il cellulare sempre con sé perché la comunicazione del cambio turno può arrivare in qualunque momento. È come se al profitto dovesse essere sacrificato ogni aspetto della vita»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 19 marzo 2023

Niente ferie d’estate, neppure per periodi brevi, straordinario durante tutto l’anno, flessibilità nel cambio turno con una reperibilità costante: sono le condizioni di lavoro dei dipendenti, circa un centinaio, dello stabilimento Acqua Lete di Pratella, in provincia di Caserta. Non è bastato lo sciopero di due ore al termine di ogni turno, indetto dalla Flai Cgil di Terra di lavoro a metà febbraio, per avviare una nuova fase nei rapporti con la proprietà. Il sindacato sta valutando se alcuni profili possano configurarsi come atti lesivi dei diritti dei lavoratori, in particolare nei confronti di quelli iscritti al comparto agroindustria della Cgil.

A far scattare lo stato di agitazione sono stati anche alcuni episodi avvenuti negli ultimi mesi ai danni di un iscritto alla Flai che si è visto spostare di linea produttiva senza alcun preavviso dopo circa 25 anni passati sempre sullo stesso impianto: «La decisione – spiegano Igor Prata, segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, e Tammaro Della Corte segretario generale della Flai Cgil di Caserta – è stata presa in via unilaterale dall’azienda, senza parlarne con l’organizzazione sindacale. Il nostro iscritto prima operava su tre turni, ora fa solo turni giornalieri senza formazione, senza affiancamento e senza passaggio di consegna. Tutti elementi che potrebbero incidere sulla tranquillità e sicurezza del lavoro. Infine, è successo a lui e solo a lui, non c’è stata alcuna rotazione per figure equivalenti».

In discussione è l’organizzazione generale dell’impianto casertano. Dal 15 giugno al 15 settembre non è possibile andare in ferie. Una clausola che secondo l’azienda andrebbe fatta valere anche per la parte dirigenziale. Il motivo è la stagionalità della produzione: nel periodo estivo si imbottiglia di più, un dato certamente vero. Ma il sindacato mette in fila altri elementi: «In realtà la richiesta è forte in tutti i mesi infatti un alto numero di dipendenti supera le 80 ore di straordinario pro capite l’anno previste dal Contratto nazionale di riferimento. Quindi appare evidente che il monte ore aggiuntivo compensa il sott’organico. Il personale stagionale impiegato da giugno a settembre non compensa tale condizione e da questo deriva l’assenza di copertura per le ferie estive». Non solo, lo straordinario aggiuntivo oltre le 80 ore andrebbe motivato e stabilito con un accordo sindacale e quindi con l’Ispettorato del lavoro, in base al contratto nazionale di categoria, ma l’iter non è mai stato attivato.

E poi ci sono i costanti cambi di turno: «Succede anche la sera per la mattina, cosa non prevista dalle normative in materia di lavoro. Il personale è costretto ad avere il cellulare sempre con sé perché la comunicazione può arrivare in qualunque momento – denuncia la Flai Cgil -. A Pratella le relazioni sindacali dovrebbero essere all’altezza di un marchio leader nel suo settore. Invece il dipendente si sente perennemente precettato e sotto pressione con una flessibilità totale, senza alcuna conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Come se al profitto dell’azienda dovesse essere sacrificato ogni aspetto della vita dei lavoratori».

Le relazioni con il management restano tese: «È evidente – concludono Prata e Della Corte – che alcune disposizioni aziendali siano avvenute in risposta alle legittime e doverose richieste dei nostri iscritti rispetto ad alcune basilari norme sancite dal Contratto collettivo nazionale e dalle normative vigenti. Pertanto, a fronte di una totale chiusura aziendale, la Flai Cgil e i lavoratori continueranno la propria mobilitazione in ogni forma possibile».

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