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Racconti su commissione. (2)
Anna Gruttadauria per passione e professione fa la maestra elementare, e mi ha commissionato per i suoi alunni un testo sui Quattro Elementi Naturali. Comincio con Acqua e Aria. 
La signorina Acqua non si truccava, era un tipo acqua e sapone, ma non sapeva camuffare le proprie voglie: davanti a un gelato o un cioccolatino le veniva sempre l’acquolina in bocca. Di indole lenta, il tempo le correva dietro, costringendola ad agire con l’acqua alla gola. Era una professoressa di ghiaccio, e raggelava volentieri gli studenti, i ciarlieri con un «Acqua in bocca!», gli incapaci con un «Hai fatto un buco nell’acqua…» i pigri con un «Ti troverai presto in cattive acque…» Avara non era, ma parsimoniosa sì: la minestra e il vino e il latte in casa sua erano sempre annacquati, lavava i panni con l’acqua piovana, si schiariva i capelli e i peli corporei con l’acqua ossigenata. Non era perspicace, scopriva sempre l’acqua calda, i suoi ragionamenti facevano acqua da tutte le parti, ed era troppo sbrigativa: buttava via il bambino con l’acqua sporca. Ma se qualcuno s’innervosiva, gettava acqua sul fuoco, e così gli svaporava il cervello. Era una donna all’antica: non diceva «Vado a fare la pipì» bensì «…un po’ d’acqua».
Il signor Aria si dava molte arie, per via di quel suo attico molto arioso, sul quale d’estate spirava una discreta arietta. Canticchiava spesso arie di melodramma, preferendo le arie difficili a quelle d’ingenua e tranquilla armonia, le arie semplici. I suoi discorsi ufficiali erano pieni di aria fritta, eppure un po’ campati in aria. Quando s’arrabbiava con i sottoposti, tutti lo evitavano sussurrando «Oggi non tira una bella aria». Il suo primo cruccio entrando in ufficio era arieggiare la stanza, il secondo apostrofare a destra e a manca: rimproverava Tizio di stare col naso per aria, e Caio che gli chiedeva un aumento di star facendo castelli in aria, ed a Sempronio che non si scansava in tempo urlava «Aria!». Quando andò in pensione, corresse la voce Aria di Wikipedia, che ora comincia così: «L’aria è una miscela di sostanze aeriformi (gas e vapori) che costituisce l’atmosfera terrestre.» Finì a gambe all’aria, per certe tasse non pagate. In carcere tuttavia si divertì molto, senza averne l’aria, nell’ora d’aria.
(seguiranno Terra e Fuoco)