Accorinti sfida «tir selvaggio»
Messina Il sindaco guida la protesta ambientalista contro l’invasione della città nelle ore diurne
Messina Il sindaco guida la protesta ambientalista contro l’invasione della città nelle ore diurne
«Il diritto di duecentocinquantamila cittadini messinesi a una città vivibile, liberata dal transito dei mezzi pesanti è un valore non negoziabile. Nessuno di noi è contro l’impresa in quanto tale, ma vogliamo che gli armatori rispettino le decisioni che il Comune ha preso a tutela di tutti». È chiarissimo Renato Accorinti nello spiegare il senso della sua ordinanza, entrata in vigore il ventuno luglio scorso, che vieta ai Tir lo sbarco e l’imbarco sulle navi della linea Messina -Salerno nelle ore diurne.
Il braccio di ferro fra società di navigazione e cittadinanza in tema di attraversamento del centro urbano da parte dei mezzi pesanti a Messina è storia antica. Già nei primi anni 2000 in seguito a numerosi incidenti mortali avvenuti in aree densamente abitate, era cresciuta una forte mobilitazione popolare con l’obiettivo – solo parzialmente realizza to – di spostare il traffico pesante fuori città attraverso la costruzione di un nuovo approdo per i traghetti nella zona sud.
L’ultima puntata della vicenda risale al 30 giugno di quest’anno, quando la società Cartour , della famiglia Franza, monopolista del traghettamento privato sullo stretto di Messina, ha dato unilateralmente il via agli orari estivi della linea da e per Salerno. Una modifica che comporta nuovi disagi per la popolazione dato che lo sbarco dei mezzi pesanti avviene in pieno giorno a poche centinaia di metri dal centro storico della città.
La sostanziale chiusura di ogni spiraglio di trattativa da parte degli armatori, che godono del sostegno esplicito di istituzioni che dovrebbero essere super partes, come l’Autorità Portuale, ha condotto all’emissione dell’ordinanza che interdice l’accesso ai Tir in città nella fascia oraria 7-21. Un provvedimento sostenuto dai movimenti , dai partiti di sinistra (Sel e Rifondazione) che appoggiano l’amministrazione, dal sindacalismo di base e dal mondo ambientalista ma fortemente contestato da un ampio spettro di forze, dalla locale Confindustria ai sindacati confederali, passando per l’AiAs (associazione autotrasportatori siciliani) di Giuseppe Richichi il quale, all’ultimo consiglio comunale aperto tenuto a Messina lo scorso venerdì ha invitato al suo esplicito boicottaggio «in nome della lotta alla crisi economica».
Il sindaco Accorinti ieri mattina ha perciò indossato la fascia tricolore sulla consueta t-shirt ed ha deciso di seguire personalmente gli uomini della polizia municipale incaricati di fare eseguire l’ordinanza.
Alle nove e trenta in punto, anticipando di un’ora e mezza i tempi previsti dall’orario estivo della Cartour, i Tir sono così sbarcati nel porto antico ma hanno trovato ad attenderli il primo cittadino accompagnato da un certo numero di attivisti – c’erano i consiglieri comunali e di circoscrizione del movimento a lui vicino, sindacalisti dell’Orsa, militanti ambientalisti e del Teatro Pinelli Occupato – e soprattutto da tre pattuglie di agenti dislocate nei punti salienti del percorso obbligato previsto dall’ordinanza per condurli fuori dal centro urbano.
I ventisette mezzi pesanti sono stati fatti incolonnare e ad ogni conducente è stata elevata una contravvenzione da 83 euro.
C’ è stato qualche momento di tensione con gli autotrasportatori, ma il sindaco ha pazientemente ricordato ad ognuno di loro le ragioni proprie e della città.
«L’unica cosa che abbiamo chiesto agli armatori durante le discussioni ai tavoli» ha precisato «è stata la disponibilità a rinunciare agli orari diurni almeno per la prossima estate. Ci è stato risposto chiaramente di no» aggiungendo il carico da undici di un non troppo velato ricatto occupazionale. A questo punto non c’è stato altro da fare che «far rispettare con fermezza il diritto alla sicurezza e alla salute dei cittadini» ha concluso Accorinti, che – a proposito dei disagi subiti dagli autisti dei tir ha tenuto a sottolineare le responsabilità delle istituzioni preposte ai controlli e degli armatori. «Abbiamo trasmesso la delibera per tempo ai prefetti di Salerno e Reggio Calabria senza però ricevere nessuna risposta». Neanche il prefetto di Messina, Stefano Trotta, ad onor del vero lo ha mai invitato ai tavoli tecnici sull’attraversamento della città, ma il sindaco di Messina si sottrae per l’ennesima volta alle polemiche. «Ognuno si assuma le proprie responsabilità e rifletta sui propri errori», taglia corto Accorinti.
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