Visioni

Accogliere la semplicità

Accogliere la semplicità

Abbecedario resistente Una serie «alfabetica» e quotidiana immaginata per supplire con pensiero autonomo l’arroganza violenta di questi giorni bui. Incrementare la potenzialità di sognare, accudire l’attitudine a volare, irrorare l’indipendenza creativa alla sorgente

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 23 dicembre 2020

S. Semplice. Accogliere tutto ciò che sembra semplice (anche se non lo è), ascoltare la semplicità delle parole, sintetizzarne l’essenza, imparare la lingua concreta della collettività.
Senza paura, senza pensiero malefico, senza saltare nessuna tappa, senza scordare chi e cosa ci piace. Salire al più alto gradino della presunzione e tuffarsi giù come dalla Rupe Tarpea. Strapazzarsi strapazzando uova. Stufarsi delle novità e tornare alle stupide vecchie cose. Saltabeccare su e giù sulle assi del parquet riconoscendo quella che produce il suono più dolce.

Saltare a corda, saltare sulla sedia, saltare di gioia. Saltare fino alla vetta più alta, Everest o K2 a scelta, svenire all’idea, sollevarsi e scavare dentro al rimosso più rimosso, portarlo a galla, sbugiardarlo con la sanità. Sussurri e grida, Stardust memories, Se una notte d’inverno un viaggiatore, Se gioventù sapesse, Summer on a solitary beach, Scandalo a Filadelfia, Scene da un matrimonio, Senza fine, Scrivimi fermo posta, Se perdo te, Se mi lasci ti cancello (è un segreto, shhhhh).

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