Una raccolta firme e ora una interrogazione parlamentare. A quasi 50 anni dalla legge sull’obiezione di coscienza e a 30 anni dalla norma che durante la guerra in ex Jugoslavia ha permesso di accoglierli, i Giuristi democratici da aprile hanno lanciato la battaglia per realizzare corridoi umanitari per gli obiettori di coscienza ucraini e russi. «L’interrogazione è stata depositata ma il ministero degli esteri non risponde».

La deputata di Manifesta Doriana Sarli. «La nostra proposta nasce dall’esperienza sul campo – ha ricordato Danilo Risi dei Giuristi democratici – con Mediterranea dove non è stato permesso a una dottoressa di uscire dall’Ucraina». «Vanno tutelati anche gli studenti russi», ha ricordato Alfio Nicotra di Un Ponte Per.

Sostegno a proposta e interrogazione è stata espressa da Paola Nugnes, Lorenzo Fioramonti e Nicola Fratoianni.