È passato da poco l’8 marzo e la campagna sulle molestie sessuali contro le donne sta conoscendo nuove protagoniste e un’azione mediatica inedita. Tutto molto bello se non fosse che nel frattempo anche i diritti acquisiti vengono di fatto messi in discussione. Mi riferisco in primis a quello all’aborto, garantito dalla legge 194 del 1978. La quota dei medici obiettori, che rifiutano cioè di effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza sulle donne che lo richiedono, è balzata nel nostro Paese dal 58% del 2005 al 70,7 del 2015, ma in alcune regioni raggiunge addirittura il 90%. È per questo che due...