Aborto, il Consiglio d’Europa bacchetta di nuovo l’Italia
Una protesta delle donne contro l’obiezione di coscienza – LaPresse
Europa

Aborto, il Consiglio d’Europa bacchetta di nuovo l’Italia

Diritti Disparità di accesso regionale e troppi obiettori di coscienza. E il governo non monitora. Mirella Parachini: «Ma il problema vero è la lentezza nell’adeguarsi al farmaco abortivo»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 25 marzo 2021
Disparità di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza a livello locale e regionale; personale medico specializzato insufficiente un po’ ovunque; ginecologi obiettori in aumento; medici non obiettori discriminati nel lavoro. Se non se ne fosse ancora accorto il ministero della Sanità, ci ha pensato il Consiglio d’Europa a ricordare all’Italia che non ha ancora risolto le violazioni rilevate nel 2013 e nel 2015. Malgrado gli ultimi dati disponibili sull’aborto volontario nel nostro Paese risalgano al 2018, con una relazione governativa presentata in Parlamento solo nel gennaio 2020 – contrariamente a quanto prevede la stessa legge 194/78 che impone al ministero della...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi