Parte la musica, festosa e argentina, ancorata su un ritmo dispari portato dalla chitarra, inizia a cantare queste parole una voce fresca di donna: «Shee a nue, ze na voike limena, shenavanke tej navi». Sembra di intuire qualcosa, ma anche andando a cercare le parole una per una non troverete nulla. Quella lingua è lo zenìta, parlato dalla comunità di Zenìa. Che ha proprie usanze, costumi, tradizioni, un bel modo di vivere nel rispetto della natura, gioie e lacrime come tutte le comunità. A loro è dedicato un cd che è anche un piccolo libro di disegni e storie, Zenìa,...