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A Venezia tornano le navi-crociere, ma in Laguna scatta la protesta

A Venezia tornano le navi-crociere, ma in Laguna scatta la protestaProtesta contro le Grandi navi, Venezia – lapresse

Ambiente Allentate le misure anti Covid anche nei porti

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 2 agosto 2020

È un vero proprio “no pasaran” quello lanciato dal comitato No Grandi Navi di Venezia contro l’ipotesi del Governo di riaprire la laguna al traffico crocieristico. “Non abbiamo mai accettato prima la presenza di questi megamostri che hanno devastato il fragile ecosistema lagunare – spiega Tommaso Cacciari portavoce del comitato -, la accettiamo ancora meno in questo momento di grave crisi sanitaria in cui le navi si sono rivelate bombe ad orologeria del contagio. Ci siamo già dimenticati di quando questi lazzaretti galleggianti navigavano di porto in porto alla disperata ricerca di un approdo che gli veniva costantemente negato?”.

Il decreto del Governo (Dpcm) volto a disciplinare la proroga dello stato di emergenza sanitaria sino al 15 ottobre prevede infatti la riapertura di spazi considerati vitali per l’economia come discoteche, fiere e crocieristica. Il Dpcm doveva essere varato in questi giorni, ma il Governo si è preso una settimana di tempo per valutare l’andamento della curva dei contagi che ha registrato in Italia come in Europa un preoccupante incremento. Ma tutto lascia presagire che il nuovo Dpcm sarà approvato entro il 9 agosto, dando il via libera alle sopracitate attività.

Lo ha auspicato lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli (5stelle): “Credo che le crociere possono ripartire e dare un segnale per tutta l’economia ha dichiarato il ministro -. Attualmente ci sono quattro navi pronte a ripartire seguendo il protocollo di sicurezza”. Chi non ha dubbio alcuno che le Grandi Navi avranno presto il via libera, è il comitato No Navi. D’altra parte, basta cliccare sui siti delle grandi compagnie come la Costa o la Msc Cruises per constatare che sono già in vendita biglietti per le crociere in partenza da Venezia sin da sabato 15 agosto.

“Queste compagnie multimiliardarie hanno i tentacoli ben estesi dentro le cosiddette stanze del potere – continua Cacciari – e, pur di non perdere gli introiti della stagione, sono pronti ad andare in deroga ai più elementari protocolli di sicurezza. Come si fa a far mantenere le distanze a 4500 passeggeri più l’equipaggio che si muovono in corridoi larghi poco più di un metro? Per non parlare degli sbarchi nei porti. Dovrebbero fare il tampone e tutti ogni volta che scendono o risalgono nella nave”.

La ventilata decisione del Governo di riportare le grandi navi in laguna, senza curarsi degli incidenti che avevano caratterizzato la scorsa stagione e del rischio di ripresa della pandemia, mette in difficoltà tutto il centro sinistra veneziano che si sta avviando ad una difficile competizione elettorale per le amministrative. Se l’attuale sindaco fucsia, Luigi Brugnaro, che sul Covid la pensa come Bolsonaro e Trump, si è detto “felicissimo” per la riapertura della stagione crocieristica, non è così per il suo rivale Pier Paolo Baretta, parlamentare del Pd e sottosegretario al ministero dell’Economia, che si è espresso in molte occasioni contro la presenza della grandi navi in laguna e che è sostenuto da una coalizione che comprende anche verdi e ambientalisti.

L’imbarazzo si allarga anche ai 5Stelle locali che, se stanno ancora litigando sul candidato da opporre a Brugnaro, sono comunque tutti d’accordo che le grandi navi se ne devono stare lontane da piazza San Marco, contraddicendo la posizione del loro stesso ministro.
Chi non chiede voti ma offre mobilitazione è il comitato No Navi. “Non possiamo e non vogliamo tornare come eravamo prima. – annuncia in una conferenza stampa svoltasi ieri mattina una ragazza col volto coperto da una passamontagna colorato -. Pretendiamo una progettualità diversa ed una economia equa e compatibile con l’ambiente. Ma se si ostinano a non ascoltarci promettiamo un ferragosto rovente. Impediremo alla Costa Deliziosa di attraccare a Venezia sbarrandole l’ingresso in laguna con le nostre barche ed i nostri corpi. Arriveremo anche a compiere azioni di sabotaggio contro la nave. Stavolta non passeranno”

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