A Teramo l’arte si riprende la città
Lo striscione esposto ieri: «La bellezza non può attendere, nuovo teatro di Teramo»
Italia

A Teramo l’arte si riprende la città

Beni Comuni I lavoratori dello spettacolo occupano l’ex Oviesse abbandonato. La protesta è guidata dal direttore d'orchestra Enrico Melozzi (Teramo 3.0) e dal teatro Valle occupato
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 19 gennaio 2014
Si sono barricati nell’ «orrore architettonico» che ha sostituito l’ottocentesco teatro «Mezucelli» demolito nel 1959 perché «la città doveva rinnovarsi». Artisti, musicisti, ballerini, attori, pittori, capeggiati dall’arrangiatore, produttore discografico e direttore d’orchestra Enrico Melozzi dell’associazione culturale «Teramo 3.0» e con l’appoggio del Teatro Valle di Roma da ieri occupano gli spazi dell’ex Oviesse, nel centro di Teramo, in corso San Giorgio. Si sono chiusi in uno stabile che ai piani superiori ospita ancora il Teatro comunale (quello moderno) e il cinema. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale i locali al piano inferiori dovrebbero continuare, come finora è stato, ad essere destinati ad...
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