Nanni Moretti lo ricorda come uno dei momenti più belli del suo cinema, il Nuovo Sacher: quando nel 1993 venne proiettato a «puntate» (i 13 episodi in cui è suddiviso il film di Edgar Reitz) Heimat 2, che richiamava centinaia di persone a ogni spettacolo, e non solo nel cinema di Moretti. Un successo addirittura superiore a quello che il film ebbe in Germania, e che Reitz ricorda ogni volta che viene in Italia.

«OGGI non ci aspettiamo quelle folle» scherza Enrico Maisto, curatore della rassegna che San Fedele Cinema, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, dedica dal 3 novembre al 15 dicembre al secondo capitolo della saga di Reitz, iniziata nel 1984 con Heimat e conclusa – per il momento – da L’altra Heimat – Cronaca di un sogno (il quarto capitolo) nel 2013. Ma l’intento è proprio riportare le persone davanti al grande schermo: «Nel centro di Milano – continua Maisto – le sale chiudono, sono rimasti solo due cinema monosala. Ci siamo chiesti: cosa può fare oggi la differenza? Come possiamo fare in modo che le persone vincano la pigrizia e decidano di spendere dei soldi per andare al cinema?». Un’idea, dice, è stata presentare dei film «che debordano dai formati tradizionali», come le serie tv oggi estremamente popolari: nasce così XXL – Storie infinite, l’appuntamento di San Fedele Cinema inaugurato proprio da Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza: magnifica sintesi di «forma cinematografica alta e narrazione popolare», che è «alla radice del fenomeno delle serie tv».

Il film di Edgar Reitz – il regista sarà a Milano a presentarlo al pubblico insieme alla coprotagonista Salome Kammer il 3 novembre e l’11 dicembre – ambientato nella Germania ancora divisa degli anni Sessanta, racconta la storia del giovane musicista Hermann Simon (Henry Arnold), che lascia Shabbach, la cittadina in cui è nato, alla volta di Monaco. E quelle dei suoi amici, tutti studenti di arte all’Università di Monaco, la città in cui trovano la seconda patria evocata dal titolo originale: non il luogo in cui si è nati ma quello che si è scelto, la patria d’elezione.

«Abbiamo scelto proprio Heimat 2 – spiega Maisto – perché pensiamo possa essere il più appassionante per i giovani, un buon punto di partenza per riscoprire tutti i capitoli della saga». Ma anche, aggiunge, per un motivo politico, che non poteva essere nelle intenzioni di Reitz quando girò il film all’inizio degli anni Novanta ma che oggi risuona nelle sue immagini: «Il concetto di una seconda patria slegata da connotati geografici, elettiva», frutto di una libera scelta, «oggi assume contorni diversi». Evoca appunto una libertà negata a decine di migliaia di persone che si spostano in cerca di una patria altra – spesso per necessità come i concittadini dell’antenato di Hermann, Johann Simon, che negli anni ’40 dell’Ottocento fuggono dalla miseria di Schabbach alla volta del Sudamerica in L’altra Heimat – Cronaca di un sogno.

AD ACCOMPAGNARE le proiezioni anche una mostra fotografica con gli scatti realizzati da Graziano Arici – che sarà alla proiezione di apertura – sul set del film, di cui seguì la lavorazione come fotografo di scena: «Durante le riprese a Venezia Reitz si innamorò delle sue fotografie», racconta Maisto, che diventarono quelle dell’amica fotografa di Hermann. Arici appare anche in un cammeo, poi tagliato nella versione in dvd del film. A San Fedele Cinema – e alla dodicesima edizione di Piccolo Grande Cinema, dove Heimat 2 verrà proiettato fra il 3 e il 12 novembre – il film di Edgar Reitz potrà però venire riscoperto nella sua versione originale in 35 mm.