Economia

A Roma il progetto di un Welfare di comunità contro le mafie

A Roma il progetto di un Welfare di comunità contro le mafieRoma – LaPresse

L'iniziativa Il prossimo 17 marzo centinaia di associazioni parteciperanno ai lavori di un forum per riconsegnare alla città decine di beni immobili anche di pregio che sono stati sequestrati alla criminalità organizzata nella capitale. Libera: a Roma ci sono 94 clan. Il sindaco Gualtieri promette "una strategia che svilupperemo con le associazioni"

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 26 gennaio 2022

La prima riunione del «Forum Cittadino» sui beni confiscati alle mafie di Roma si terrà il prossimo 17 marzo, giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Il forum è stato istituito da una recente delibera approvata dall’Assemblea Capitolina. L’iniziativa è stata presentata ieri in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme agli assessori Tobia Zevi e Andrea Catarci e a numerose realtà sociali. Il Forum è stato concepito come uno spazio d’incontro fra il comune, la cittadinanza e tutte le reti associative impegnate a favore della legalità e dell’inclusione, al fine di garantire il miglior riutilizzo, a fini sociali, dei beni confiscati.

Il 36 per cento dei beni confiscati alle mafie, 480 su 1.084 comuni assegnatari, si trova nelle regioni del centro nord. Sul territorio di Roma si contano 88 immobili confiscati, 76 dei quali già assegnati a associazioni, Municipi e dipartimenti che ne hanno fatto richiesta. Il bando da 250 milioni di euro, previsto dal governo, con risorse a valere sul «Piano nazionale di ripresa e resilienza» (Pnrr), per il recupero e la valorizzazione dei beni confiscati è stato destinato alle sole regioni del sud. La ripartizione delle risorse del Pnrr per la ristrutturazione dei beni confiscati alle mafie è andata in prevalenza «al Mezzogiorno». «Lavoreremo con il governo per mettere a disposizione queste risorse dove ci sono i beni confiscati», ha detto Gualtieri.

Il presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio Gianpiero Cioffredi ha detto che «c’è il fondo unico di giustizia che ha 4 miliardi e 800 mila euro, in quel fondo arriva tutta la liquidità confiscata. Bisognerebbe dedicare una parte di quel fondo ai Comuni per aiutarli nella valorizzazione dei beni confiscati». «Oggi gli unici strumenti per la ristrutturazione di questi beni sono i bilanci e i fondi che possono dare le Regioni. Manca un fondo nazionale per la ristrutturazione e valorizzazione dei beni confiscati – ha aggiunto Cioffredi-. Dei 500 beni che stanno su Roma e stanno in agenzia, una parte sono stati accantonati per essere venduti e per ripianare i crediti, fatti in buona fede, rispetto ad alcune aziende confiscate, di conseguenza alcuni beni di pregio dovranno essere venduti ed è intollerabile. Basterebbe prendere una piccola quota del fondo di giustizia per aiutare chi deve essere rimborsato», Il Campidoglio ha inviato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati manifestazioni di interesse per l’acquisizione al patrimonio capitolino di altri beni immobili. «Tra le possibili destinazioni di tali beni nella Capitale, come emerso in conferenza, anche le case rifugio per donne vittime di violenza» ha detto Gualtieri.

«L’attivazione del Forum riconosce e rafforza il Welfare di comunità – ha detto il responsabile nazionale di Libera e della Rete dei Numeri Pari, Giuseppe De Marzo – Oggi vince la città e perdono le mafie ma non vuole dire che dobbiamo abbassare la guardia». «Non sarà una passeggiata – avverte – A Roma ci sono 94 clan e 100 piazze dello spaccio e noi abbiamo denunciato e continuiamo a denunciare un Welfare sostitutivo mafioso enorme. Non c’è da essere ipocriti, da stupirsi se poi i ragazzi finiscono nelle mani delle mafie. Abbiamo 133 mila neet a Roma». Al forum, tra le altre realtà, ieri ha annunciato la propria adesione anche la Cgil di Roma e del Lazio.

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