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A più voci sullo sciopero del clima

I bambini ci parlano «Io mi sono stupita che i genitori di Greta non la hanno fatta andare a scuola». «Io ho letto in internet che lei è malata»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 maggio 2019

Vi siete informati su Greta e sullo sciopero del clima che c’è stato venerdì scorso? Il 15 Aprile? Ricordate che di compito avevate da prendere informazioni su questa cosa per scrivere l’articolo oggi? Chi mi ricorda il compito che avevamo da fare e perché.

«Noi dovevamo prendere delle informazioni su Greta e lo sciopero del clima che c’è stato per provare oggi a fare l’articolo qui a scuola. Io il compito l’ho fatto. Ho preso degli appunti». «Anche io. Mia mamma mi ha stampato una pagina da internet». «Io ho visto questo sciopero anche alla tv». «Noi dovevamo informarci perché siamo come i giornalisti. Perché quelli che fanno l’articolo del giornale, di carta o su internet, si chiamano giornalisti». «Infatti. Perché se non sono informati, i giornalisti non possono scrivere un articolo. Perché non sanno cosa scrivere». «Poi non possono inventarsi delle notizie a caso, perché loro devono dire la verità. Loro non possono fare un racconto fantastico perché l’articolo della cronaca, poi, lo dice anche la parola cronaca, è una cronaca di un fatto vero, dall’inizio alla fine». «Poi bisogna rispondere alle cinque domande: dove, quando, come, perché, eccetera». «Anche io ho preso delle informazioni su internet». «Io ho visto lo sciopero anche al telegiornale. Me lo ha fatto vedere mia mamma».

Bene. Allora, adesso, prima di iniziare a scrivere l’articolo, poi il titolo con anche sommario e occhiello, mi dite tutte le informazioni che avete scoperto.

«Io! Io ho scoperto che Greta ha sedici anni. È svedese. Lei un giorno non è andata a scuola. È andata in piazza con un cartello per protestare contro i cambiamenti del clima. Perché adesso, per esempio, c’è più caldo e invece ci dovrebbe essere più freddo». «Poi ci sono molti tsunami, molti terremoti». «Ci sono molti disastri nella natura e nel mare perché c’è il buco nell’ozono. Per l’inquinamento». «Io mi sono stupita che i genitori di Greta non la hanno fatta andare a scuola». «Io ho letto in internet che lei è malata». «Lei vuole combattere contro quelli che inquinano il clima perché lei ha detto che a scuola, lei, i compiti li aveva già fatti. Invece i grandi, gli adulti, non hanno fatto i loro compiti. Nel senso che loro hanno sporcato il pianeta e non hanno tenuto pulito il campo, il mare, le montagne. E il mondo è come la nostra casa. E dopo, se si sporca e si inquina tutto, ci ammaliamo e ci inquiniamo». «Insomma, una catastrofe». «Infatti».

Altre informazioni?

«Lo sciopero c’è stato in 140 città in Italia e in tante altre città nel mondo. C’erano tantissimi italiani ma anche di altri paesi nel mondo. Ognuno nella piazza o nella strada della sua città o del suo paese». «Molti erano giovani. Anche bambini come noi accompagnati dai genitori. Oppure delle medie e delle superiori». «Per me bisogna che si va meno in macchina e più a piedi o in bicicletta. Perché in auto c’è il tubo col fumo del motore e si inquina tutta l’aria». «Anche le fabbriche inquinano molto». «Io ho letto che anche il mare è molto inquinato perché c’è molta plastica e così i pesci mangiano la plastica e noi mangiamo il pesce e dopo mangiamo la plastica anche noi». «Io ho letto che Greta si è arrabbiata con tutti i grandi della terra perché lei non ce la fa più a vivere in un mondo tutto sporco e dopo, quando lei diventa grande e ha un figlio, suo figlio nasce in un mondo tutto avvelenato». «Per me lei ha fatto bene a fare questo sciopero perché all’inizio era da sola, sulla piazza, ma il 15 Marzo c’erano tanti giovani che volevano il mondo più pulito come lei e allora vuol dire che lei avevano ragione». «Io ho sentito che Greta e i suoi amici hanno detto che se i grandi non la smettono di sporcare tutto, continuano a fare sciopero tutti i venerdì mattina finché qualcuno li ascolta».

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