Sui rami del siliquastro, una profusione di fiori color fucsia – belli, selvatici e commestibili! – rallegra la strada di campagna fra il paese di Montorio romano e i ruderi dell’antico eremo dedicato a sant’Angelo, sulle pendici del monte Pelato. Dopo il passaggio in fondovalle, accanto alle sorgenti delle Capore sotto le rocce carbonatiche dei Monti Lucretili, si sale per un sentiero in mezzo al bosco. Improvvisamente fra roverelle e pruni appaiono chiari gli archi e le pareti del convento, cornice a un panorama verdissimo. Poco più su, incastonata nella parete rocciosa, la grotta nella quale per 40 giorni si...