Cultura

A Napoli i musei del mondo s’interrogano

A Napoli i musei del mondo s’interroganoInterni Fondazione Morra Greco

Edi Global Forum Quattro giorni di confronto fra diverse istituzioni culturali, provenienti da vari paesi, sui temi della sostenibilità, accessibilità, arte e benessere. Molte conferenze si potranno seguire in streaming

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 11 ottobre 2022

Comincia oggi a Napoli il primo Edi Global Forum for Education and Integration ideato dalla Fondazione Morra Greco: fino a venerdì 150 musei e istituzioni mondiali si confronteranno attraverso workshop, attività di co-working, tavole rotonde ed eventi sociali sui temi dell’accessibilità, diversità e inclusione; sostenibilità; arte e benessere; strutture istituzionali. Il progetto ha come fulcro la piattaforma www.ediglobalforum.org dove trovare il programma completo, le indicazioni per seguire le iniziative anche in streaming, consultare i documenti relativi ai lavori che coinvolgono direttori di istituzioni museali, scuole d’arte, festival, artisti ed esperti del settore. Accanto alla piattaforma, per quattro giorni Napoli sarà il fulcro degli incontri organizzati nelle principali istituzioni culturali cittadine.

L’idea è associare realtà italiane e straniere per sviluppare nuovi percorsi. Così, nella prima sessione di workshop la Fondazione Morra Greco con Officine Gomitoli – Dedalus cooperativa sociale e Multaka si confrontano sui differenti approcci tra Italia e Germania «nel coinvolgimento di comunità di migranti nella mediazione artistica come strumento di coesione sociale». La National Gallery di Singapore e Palazzo Grassi affronteranno il tema dell’engagement di differenti tipi di pubblico «per estendere la portata della propria collezione oltre i confini dello spazio museale».

Durante la seconda sessione, Manifesta terrà un workshop itinerante per approfondire il legame dei partecipanti con il territorio di riferimento, in questo caso il tessuto urbano di Napoli; Argos e Ogr – Officine Grandi Riparazioni lavorano assieme sul tema dell’abilismo in tutte le sue forme. Palazzo delle Esposizioni e il Louisiana Museum of Art propongono un approccio multi sensoriale, che riporta la natura nelle sale museali o utilizza il corpo come parte di un’opera d’arte collettiva.

Il Museo civico di Castelbuono e il Pac indagano i diversi modi in cui la scarsità di risorse e strutture può trasformarsi in una sfida. Il Museo civico di Castelbuono si trova in Sicilia, nel Parco delle Madonie, all’interno di un castello del XIV secolo lontano dalle città: «Prendendo spunto dal suo contesto, il workshop mette in luce le principali sfide che le piccole istituzioni affrontano, facendo fronte alla mancanza di risorse. Ai partecipanti verrà chiesto di descrivere e presentare le loro istituzioni utilizzando solo una quantità limitata di risorse disponibili per portare a termine il compito».
Madre, Rijksmuseum, il centro culturale The Recovery plan affronteranno il tema «Riformulare la materialità delle collezioni»: «Il workshop intende produrre una narrazione curatoriale che invita i partecipanti a confrontarsi con la capacita dei contesti storico-sociali, mutevoli, di formare nuove narrazioni, incorporate nella origini materiali degli oggetti e delle collezioni, Superando le prospettive scientifiche e storico artistiche, vengono elaborati contesti che mettono in discussione le relazioni ampiamente naturalizzate con ambienti specifici e con le pratiche di de-classificazione che allontanano i materiali dalle origini».

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