Politica

A Monfalcole «aleggia un vento di inquisizione, è vietato criticare»

A Monfalcole «aleggia un vento di inquisizione, è vietato criticare»

Cristiana Morsolin, consigliera comunale di Sinistra «La sindaca non ha soluzioni concrete per le problematiche emergenti sul territorio e usa strumenti di distrazione. Ora si affida al garante, ma è nominato da lei»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 agosto 2019

«Un gesto autoritario che dimostra tutta la sua debolezza. La sindaca Cisint ha bisogno di ricorrere al tentativo di imbavagliare una professione, che rappresenta la conoscenza e la sua trasmissione alle giovani generazioni, per affermare le sue posizioni». Cristiana Morsolin, consigliera comunale di Sinistra per Monfalcone, già assessora ai Servizi sociali, fotografa così l’ultima eclatante e preoccupante iniziativa della sindaca leghista della città friulana.

Morsolin, che aria tira a Monfalcone?

Aleggia un vero vento di inquisizione, una caccia alle streghe. La nuova boutade, un’ingerenza nella scuola, è solo l’ultima di una serie. Un sindaco che definisce i propri avversari politici «zecche rosse» è evidente che forse non coglie la differenza tra autorevolezza e autoritarismo. E non tollerando di essere contraddetta o criticata decide di creare delle liste per chi non la pensa come lei. Oggi sono gli insegnanti, domani saranno i medici, poi i commessi e così via per chiunque oserà alzare una critica.

Come si spiega un’uscita come questa che ha, tra l’altro, elementi anticostituzionali?

Non ha soluzioni concrete per le problematiche emergenti sul territorio e usa strumenti di distrazione. Alle critiche uno dovrebbe rispondere con i fatti, invece no. Molti bambini rimarranno anche quest’anno fuori dalle scuole materne e non si tratta solo di figli di genitori stranieri. È sempre alla ricerca di nemici contro cui scagliarsi, adesso sono quelli che rappresentano la conoscenza. Parla negativamente di «porti aperti» che non c’entrano nulla con Monfalcone. D’altronde, ha tolto dalla Biblioteca i giornali che hanno sostenuto i soccorsi delle ong, il manifesto e Avvenire.

Qual è la situazione a Monfalcone in termini di integrazione?

I cittadini stranieri sono il 22%, non pochi, ma non ci sono mai stati reali difficoltà anche grazie al processo di inclusione fatto dalla scuola. Si tratta di cittadini regolari che pagano le tasse. La Lega non ha portato nessun cambiamento, è cambiato, però, il clima, diventato intollerante. Dimostrato anche dai recenti volantini anti-immigrati di Fratelli d’Italia.

La sindaca si affida al Garante. Sarà imparziale?

Non credo proprio, essendo stato nominato da lei, a differenza di quello regionale nominato dal consiglio. Una scelta che come opposizione abbiamo contestato.

Scenderete in piazza?

Come tante altre volte in questi anni non resteremo fermi. Soprattutto non vogliamo lasciare soli gli insegnanti.

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