A 24 ore dall’incendio di al-Russafa, a Baghdad, ieri il ministero degli Interni iracheno ha formato una commissione di inchiesta sulla distruzione di un numero ancora imprecisato di schede elettorali delle presidenziali del 12 maggio scorso. Già domenica il ministero ha parlato di «atto doloso», giunto dopo una sequela di eventi che rischia di trascinare il paese nel caos: dopo un voto che gli osservatori avevano definito tranquillo, erano arrivate denunce di irregolarità da diverse parti del paese, da cui la decisione del parlamento di ricontare a mano le circa undici milioni di schede infilate nell’urna. E domenica il fuoco...