La vertigine ad Essaouira é sempre in agguato. Il vento che la scuote senza tregua (è chiamata per questo la «città degli alisei»), finisce per regalare a chi la abita e a chi la visita, una sorta di frenesia e di travaglio cui possono sfuggire solo in pochi e solo in alcuni angoli particolarmente riparati della Medina. Il resto è turbinio perenne: borbottii di oceano agitato, gabbiani che reclamano cibo, pescatori che offrono il bottino del loro peregrinare notturno, carretti cigolanti che trascinano spezie o valigie, salmodie di muezzin gracchianti nelle trombe a campana appese sui palazzi, persone che abitano...