Visioni

A Drodesera i mutamenti radicali del territorio

A Drodesera i mutamenti radicali del territorio

A teatro Dal 21 al 29 luglio la trentasettesima edizione del festival trentino, dove la sperimentazione e il cambiamento vanno sempre a braccetto

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 15 luglio 2017

È un titolo guida che traghetta verso visioni d’insieme, di territori e arti, quel Supercontinent che dà vita alla 37esima edizione di Drodesera, il festival di arti performative che dal 21 al 29 luglio si terrà nelle sale della Centrale idroelettrica di Fies. Il cambiamento e la sperimentazione sono sempre stati di casa, come ha ricordato Dino Sommadossi, creatore del festival insieme a Barbara Boninsegna, ed anche quest’anno intreccia nel suoo programma -38 spettacoli, 74 repliche e 11 prime nazionali – i mutamenti radicali dei territori portati da migrazioni, esodi e guerre ma anche dalle nuove tecnologie capaci di azzerare frontiere e creare nuove prossimità.

Ad aprire lo sguardo dal 21 al 23 luglio su questa complessa Pangea, saranno i progetti dei dieci artisti vincitori di LIVE WORKS Performance Act Award, nato cinque anni fa come concorso, oggi territorio libero per le arti performative, fatto di sosegno e accompagnamento reale alla produzione artistica. Se un tempo il Trentino è stato terra di migrazione, il progetto Homeland riporta agli esodi dell’oggi con una serie di appuntamenti tra cui Francesca Grilli con The Forgetting of Air (28/29), performance che nell’idea dell’aria trova terra di riflessione sui flussi migratori e la performance di Michikazu Matsune (26/27), una riflessione sulla società globalizzata e Gardens Speak (dal 26 al 29) di Tania El Khoury, installazione sonora interattiva che racconta dei morti siriani sepolti nei giardini delle case.

Torna anche la tradizione al festival con la presenza di artisti noti al pubblico: Marta Cuscunà con le teste mozze di Sorry boys (26), Alessandro Sciarroni , con CHROMA (29), il CollettivO CineticO in Uno scambio crudele (27) e Sylphidarium (28) e l’opera di OHT con Project Mercury (29). Altre proposte legate ad un’arte antica, quella di marionette e burattini, arricchiscono il programma con Il vendicatore (25/26), nato dalla collaborazione tra Riccardo Giacconi e Andrea Morbio conil burattinaio Giacomo Onofrio.

Marionette sono anche le protagoniste della saga di Pedro Reyes in Baby Marx (25/26) mentre creature antropomorfe sono in scena con Occhiacci di legno (25/26/27) di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo.
Info e programma: www.centralefies.it/prenotazioni@centralefies.it

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