«A cielo aperto» sbarca alla Biennale di architettura
Comunità Resilienti Il progetto di arte pubblica, che vede coinvolto nella cura il duo artistico Bianco-Valente (insieme a Pasquale Campanella), è invitato al Padiglione Italia per una discussione collettiva e la pubblicazione di un libro
Comunità Resilienti Il progetto di arte pubblica, che vede coinvolto nella cura il duo artistico Bianco-Valente (insieme a Pasquale Campanella), è invitato al Padiglione Italia per una discussione collettiva e la pubblicazione di un libro
Nel cuore del Parco del Pollino, in Basilicata, c’è un borgo antico e quasi nascosto, Latronico, in provincia di Potenza. Tra le sue vie dal 2008 Bianco-Valente danno vita al progetto di arte pubblica A cielo aperto, curato insieme a Pasquale Campanella.
Il progetto si iscrive all’interno delle attività sostenute dall’Associazione culturale Vincenzo De Luca che, da anni, ha avviato una ricerca sulle pratiche dell’arte connesse alle specificità del territorio, con l’intervento di artisti in residenza per la realizzazione di un museo open air.
Quello tra l’Associazione e Bianco-Valente – duo artistico di base a Napoli che dagli anni Novanta riflette sui processi di relazione all’interno delle comunità attraverso il linguaggio delle arti visive – è stato un incontro duraturo quanto fruttuoso tanto da sopravvivere alle limitazioni imposte dalla pandemia.
IL PROGETTO di arte pubblica è più vivo che mai, quest’estate infatti oltre all’attività di residenza dell’artista Fabio Perletta (due giorni di laboratorio sul suono e una performance), A cielo Aperto è stato invitato a Comunità Resilienti, il Padiglione Italia alla 17/a Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia. Per l’occasione è stato ideato Per fare un tavolo. Arte e territorio, progetto in cui sono state coinvolte circa cinquanta personalità tra urbanisti, architetti, artisti, storici dell’arte, sociologi, antropologi, economisti e geografi.
L’obiettivo di questa «chiamata» è stato quello di riflettere sullo spazio pubblico e sui nuovi orizzonti che l’arte potrebbe aprire al suo interno. In contesti carichi di storia e definiti da un’identità sul crinale dell’abbandono, è divenuto più che mai necessario che la produzione contemporanea dialoghi non solo con il passato ma anche e soprattutto con la comunità tutta, intesa come un ambiente antropizzato che deve imparare a narrarsi e ad essere narrata in termini di nuovi costrutti culturali. Per fare un tavolo. Arte e territorio si struttura così in due momenti, entrambi caratterizzati da una spiccata dimensione sociale e da un’idea speciale di condivisione: un intervento di arte pubblica (34 manifesti sono stati affissi nel centro storico) e la pubblicazione di un libro, edito da Postmedia Books.
«ANCHE per questa pubblicazione, insieme a Pasquale Campanella, abbiamo invitato le persone a intessere un dialogo a più voci, ponendo tutti coloro che hanno accettato il nostro invito, nella condizione di non poter disporre di uno spazio esclusivo, proprio, ma di doversi misurare nel disagevole esercizio del confronto e della condivisione con un altro individuo: ascolto, rispetto, proposta, misura, tatto». Così scrivono Bianco-Valente nel loro testo all’interno del libro che sarà presentato a Latronico il 19 agosto alla presenza di Costanza Meli, Alessandra Pioselli, Carmela Rinaldi, Pietro Gaglianò, Gianni Romano e online, tramite Facebook Live, sull’account del Padiglione Italia alla Biennale di architettura 2021: Resilient Communities_Venezia.
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