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577 Records, l’etichetta possibile

Jazz Track Buon compleanno 577 Records: l’etichetta indipendente newyorkese ha compiuto 21 anni ed è sopravvissuta alla pandemia, continuando a documentare quanto ferve e fermenta nella scena jazz d’avanguardia, tra Usa ed […]

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 27 agosto 2022

Buon compleanno 577 Records: l’etichetta indipendente newyorkese ha compiuto 21 anni ed è sopravvissuta alla pandemia, continuando a documentare quanto ferve e fermenta nella scena jazz d’avanguardia, tra Usa ed Europa. La label – base operativa a Brooklyn – annovera il batterista Federico Ughi tra i suoi fondatori e produttori e fra i grafici più utilizzati l’affermato Sergio Vezzali: come dire che la creatività italiana pulsa nella capitale mondiale della musica. Slogan della 577 «Welcome to the Music of New Possibilities»; album in cd con «exclusive digipack» o in vinile, spesso colorati e a tiratura limitata, oltre alle piattaforme (Bandcamp). Tra le ultime uscite si scelgono tre album esemplificativi, segnalando anche Pacifica Koral Reef con W.L. Smith, H. Kaiser, A. Varty e Griots di Gerald Cleaver. Il batterista-compositore è il quarto membro del super-quartetto con il polistrumentista Daniel Carter, il pianista Matthew Shipp e il contrabbassista William Parker: pubblicano il Vol. 2 di Welcome Adventures, ricavato anch’esso dalla seduta newyorkese del 2019. Il Vol.1 è stato uno dei più venduti album della 577 e il 2 ha tutti i requisiti per bissare: jazz collettivo, improvvisato, estemporaneo con un senso formidabile della forma e un interplay «magico». Ascoltare, per credere, Da Rest Is Story e Blinking Dawn. Esplosivo è il collettivo Heroes Are Gang Leaders, «un’assemblea e un assemblaggio di poeti (3) e musicisti (9)» registrato al parigino Sons D’Hiver Festival (2019). L’ispirazione-guida viene da Amiri Baraka: il primo brano è dedicato a sua moglie Amina e un vero ritratto del poeta, intellettuale e agitatore di Newark c’è in LeAutoRoiOgraphy, titolo dell’album. Leader, compositori e produttori sono uno dei sax di punta dell’attualità, James Brandon Lewis, e il poeta Thomas Sayers Ellis: collaborano dal 2011 e dal ’14 esplorano, in chiave rivoluzionaria, le interazioni tra jazz e poetry. Anni 21, originaria del Tennessee, ora a New York la tenorista Zoh Amba con O Life, O Light (Vol.1) incide il suo secondo album, dopo il debutto con l’etichetta zorniana Tzadik (O, Sun). Memorie folk, lezione di Albert Ayler, spiritualismo appaiono gli ingredienti base di una poetica dolente ed estrema, accompagnata dalla grande sensibilità di W. Parker e Francisco Mela.

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