Il cinquantenario della pubblicazione de «L’Anti-Edipo» di Gilles Deleuze e Félix Guattari (1972, tradotto da Einaudi nel 1975) è capitato nel trionfo del suo avversario strategico: i fascismi e le loro mutazioni.
«L’Anti-Edipo »è un libro di etica, scrisse Michel Foucault. Uno dei più grandi. Libera l’azione politica dalla paranoia unitaria e totalizzante, affranca dal pensiero ontologico coltivato dalla controrivoluzione che sacralizza la legge, la castrazione, la mancanza, la concorrenza. È il farmaco contro il populismo e la meritocrazia che odiano l’intelligenza critica, un intensificatore del pensiero, un moltiplicatore dell’azione politica, uno spettacolare manuale per liberarsi dal desiderio di una vita fascista. È la gioia di una vita che si libera.