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5 Stelle, un compleanno da separati in casa

5 Stelle, un compleanno da separati in casaGiuseppe Conte e Beppe Grillo insieme in piazza: era il 13 giugno del 2023 – Ansa

M5S I primi quindici anni diventano l’ennesima occasione per rivendicare memorie contese e disegnare prospettive future. Conte oggi evita Schlein, ma i suoi assicurano: «Non voteremo Agnes presidente Rai»

Pubblicato circa 10 ore faEdizione del 5 ottobre 2024

Quindici anni: non siamo ancora alla maggiore età ma il Movimento 5 Stelle deve decidere cosa fare da grande. Questa scelta appare sempre più segnata da divisioni e scontri interni. Ieri, nel giorno di San Francesco d’Assisi che venne scelto simbolicamente da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio come data fondativa, si è celebrato il compleanno pentastellato. Ed è stata l’occasione per fare il punto dello scontro interno alla forza politica che è sopravvissuta alla prima ondata populista di una dozzina di anni fa e che adesso, dopo avere archiviato decine di volti e un intero ceto politico protagonista prima dell’esordio all’opposizione e poi della grande prova al governo deve reinventarsi.

IL PRIMO A PRENDERE la parola è Giuseppe Conte, che che è preso anche dalla tensione con il Pd e dalle trattative sulle nomine Rai. I suoi fanno sapere che non parteciperà domani all’assemblea del comitato promotore del referendum sull’autonomia differenziata (Schlein invece ci sarà) e che in commissione di vigilanza non parteciperanno alla votazione che dovrebbe eleggere presidente Simona Agnes. Conte intreccia il percorso dell’assemblea costituente con il genetliaco del M5S. «L’augurio va a ognuno di voi, di noi, a chi ci è sempre stato, a chi è rimasto, a chi si è aggiunto, a chi anche quest’estate sotto il sole non si è risparmiato, per portare avanti le nostre battaglie» dice il leader rivolto alla webcam.

POI UNA STOCCATA a Grillo, e a chi dentro al M5S viene considerato nostalgico di una fase che per Conte oltre a non essere auspicabile è impossibile da restaurare: «Credo che il modo più bello di festeggiare le nostre idee sia quello di presentarsi ancora oggi come gli innovatori – prosegue l’ex avvocato – Il M5S non deve invecchiare mai, dobbiamo sempre riscoprirci e rinnovarci. E mi riferisco anche al processo costituente». Questa è la formula con la quale da giorni Conte considera superata la «democrazia diretta» della fase tecnodigitale di Rousseau: «Siamo i primi in Europa a fare un esperimento di democrazia partecipativa e deliberativa- spiega l’ex premier – Oggi più che mai serve il M5S, con la sua azione dirompente».

GRILLO, DAL CANTO suo, scrive su X: «Ecco il Movimento 5 Stelle». E ripropone il video dello spettacolo al teatro Smeraldo di Milano, nel 2009, in cui lanciava il progetto. Un modo per rivendicare le origini e al tempo stesso rimettere in scena il suo ruolo di primo testimonial e gran divulgatore dell’esperimento che sarebbe arrivato a essere prima forza politica del paese. Era il momento dell’ambientalismo, del feticismo per la rete e del giustizialismo. Il fondatore oggi considera tutt’altro che limpido il meccanismo partecipativo proposto da Conte: proprio due giorni ha lamentato che il leader in carica ancora non ha risposto alle sue domande circa il funzionamento delle nuove procedure. Conte, da questo punto di vista, è stato chiaro: da ora in poi si parla con Grillo solo tramite legali.

«IN QUESTA FASE forse Grillo sta dimostrando di non capire la nostra comunità», dice senza mezzi termini il capogruppo al senato Stefano Patuanelli ospite a Un giorno da pecora. L’ex presidente della camera Roberto Fico formulando i suoi auguri adopera una formula più ecumenica: «Guardare indietro e allo stesso tempo guardare avanti».

DALL’ALTRA PARTE c’è Danilo Toninelli, ex ministro esodato dal parlamento a causa del tetto dei due mandati: «Buon quindicesimo compleanno, amato Movimento 5 Stelle – scrive sui suoi social – Il tuo corpo starà in piedi solo se si appoggerà sulle solide gambe su cui ti hanno posto Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: la politica come missione a termine e la democrazia diretta degli iscritti. Altrimenti, le persone avranno tutte le ragioni per dirti che ormai sei diventato come tutti gli altri». Difficile immaginare che questi due mondi possano continuare a marciare uniti.

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