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5 milioni di sterline costa l’inchiesta sullo scandalo Savile

5 milioni di sterline costa l’inchiesta sullo scandalo SavileJimmy Savile

Gran Bretagna Dopo lo scandalo Savile, la Bbc corre ai ripari con tre inchieste

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 17 luglio 2013

Sono quasi 5 milioni le sterline spese dalla Bbc per «finanziare» le tre inchieste avviate per fare completa chiarezza sulle terribili vicende legate al caso Jimmy Savile. Una storia incredibile rivelata solo a qualche mese di distanza dalla morte del celebre dj e conduttore britannico, contro il quale sono emerse centinaia di accuse di abusi sessuali nella gran parte verso minori: abusi che sono andati avanti per anni mentre Savile era star indiscussa del piccolo schermo.

Una vicenda che in realtà vede coinvolta troppe persone che hanno preferito girare la testa da un’altra parte. In molti all’interno dell’organo radiotelevisivo inglese erano infatti perfettamente a conoscenza delle violenze e degli abusi a cui Savile aveva sottoposto per decenni le sue vittime, ma nessuno aveva mai voluto denunciarlo.

Stroncata da crisi – nel corso delle ultime stagioni la Bbc ha chiuso diverse filiali all’estero – e con un’immagine da ricostruire dopo lo scandalo Savile, sta ora cercando di correre ai ripari. Il presidente di Bbc Trust, l’organo che governa l’emittente pubblica, ha ribadito che l’azienda è determinata a imparare la lezione. Dal canto suo Tony Hall, da quattro mesi direttore generale dell’emittente (subentrato al posto di George Entwistle, il direttore generale dell’emittente britannica che si è dimesso dopo meno di due mesi nell’incarico, travolto dagli scandali), ha sottolineato che «ulteriori sforzi sono necessari affinché la Bbc venga amministrata in maniera più efficiente.. Fra i risultati delle lunghe (e costose) inchieste è la verifica del cossidetto «rapporto Pollard»condotto per stabilire le ragioni e le responsabilità nella decisione di non mandare in onda nel programma di approfondimento Newsnight un’inchiesta giornalistica dalla quale emergevano testimonianze a sostegno delle accuse. In quel rapporto, pubblicato lo scorso dicembre, si indicava quell’episodio come frutto di decisioni sbagliate, ma prese in buona fede. Evidentemente, in pochi ci hanno creduto…

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