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300 atleti inglesi contro le emissioni: è una gara che non possiamo perdere

300 atleti inglesi contro le emissioni: è una gara che non possiamo perdere

Clima e sport A ispirarli la lotta climatica che da anni viene condotta dal loro connazionale Sebastian Coe, ex campione di atletica

Pubblicato circa 17 ore faEdizione del 3 ottobre 2024

I primi a sollecitare la propria federazione internazionale ad attuare un serio programma di riduzione delle emissioni di CO2 furono i giocatori di rugby all’indomani delle olimpiadi di Tokio 2020 (che in realtà si svolsero nel 2021 a causa del Covid).

L’ANNO SUCCESSIVO, dopo le Olimpiadi invernali di Pechino, furono gli sciatori a chiedere alla Fis interventi decisi per ridurre l’impronta di carbonio, visto che il cambiamento climatico li costringe sempre più a gareggiare su piste innevate artificialmente con neve di scarsa qualità. Questa volta a prendere carta e penna sono stati 300 atleti inglesi per invitare il comitato olimpico d’Oltremanica a mettere in atto politiche concrete per la lotta al cambiamento climatico, visto che troppe gare sono state rinviate o interrotte a causa degli eventi climatici estremi che si sono abbattuti sulla Gran Bretagna negli ultimi tempi. A pagare sono soprattutto loro, che si allenano con grande lena, ma sempre più spesso gareggiano in condizioni climatiche pessime.

A ISPIRARLI E’ STATA LA POLITICA di sostenibilità e di lotta al cambiamento climatico portata avanti in questi anni dal loro connazionale Sebastian Coe, ex campione di livello mondiale, oggi a capo della federazione internazionale di atletica leggera, dopo il calcio la più potente all’interno del Cio. I ben informati lo danno prossimo presidente del Cio, visto che Thomas Bach è a fine mandato. Coe non solo rifiuta sponsor di fonti fossili, ma per i mondiali di atletica richiede alle città che si candidano di avere i seguenti requisiti: impianti a energie rinnovabili per le gare, qualità dell’aria pulita, impegni nella lotta al cambiamento climatico, riduzione dell’impronta di carbonio. Tra gli obiettivi ambiziosi di Sebastian Coe la riduzione del 90% delle emissioni di CO2 prodotte dall’atletica mondiale.

CONSAPEVOLI DEL CAMBIAMENTO climatico in corso, gli atleti inglesi si sono incontrati e hanno discusso sulle proposte. Denunciano una pessima qualità dell’aria durante le gare, non di rado nelle manifestazioni nazionali e internazionali sono costretti a gareggiare con temperature alte, difficilmente sopportabili, che mettono seriamente a repentaglio la loro salute, il riferimento alle recenti olimpiadi di Parigi è più che esplicito. Chiedono una programmazione diversa delle gare, la scelta di periodi dell’anno con temperature più conciliabili con gli sforzi fisici, inoltre, la riduzione dei viaggi, che spesso avvengono in aereo, con notevoli emissioni di CO2, per coprire distanze lunghe.

GLI ATLETI INGLESI SONO consapevoli che lo sport abbia solo una parte di responsabilità nel processo di cambiamento climatico, ma ciò non toglie che si debbano prendere decisioni drastiche e avviare un serio programma di riduzione dell’impronta di carbonio lasciata dalle manifestazioni di atletica. A conclusione della lettera inviata al comitato olimpico ricorrono a una metafora sportiva molto chiara: «Questa è una gara che non possiamo permetterci di perdere». pasquale coccia

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