25 aprile senza corteo e senza comunità ebraica

Ora è ufficiale: Roma non festeggerà il 70esimo della Liberazione con il tradizionale corteo, come avverrà in tutte le altre città italiane. Al posto della sfilata, si terrà un presidio a Porta San Paolo con un palco dal quale interverranno alcuni tra i protagonisti della lotta di Liberazione. L’iniziativa dovrebbe mettere fine alle tensioni nate nei giorni scorsi tra la brigata ebraica, gli ex deportati e le associazioni filopalestinesi e che si sono concluse con la decisione della Brigata e dell’Aned di disertare la manifestazione. Decisione che non sembra destinata a rientrare neanche davanti alla muova proposta fatta dall’Anpi romana. «Mi dispiace», è il commento del presidente Ernesto Nassi. «li ho chiamati dicendo loro che li voglio in piazza, potranno finalmente parlare», ha detto Nassi. Ho garantito loro che non ci saranno tensioni o contestazioni. Se dovesse partecipare la frangia più estrema del movimenti filo palestinesi siamo pronti a isolarla».
Proprio per questo da giorni l’Anpi di Roma ha chiesto a tutte le sezioni e ai sindacati di fornire persone per allestire un servizio d’ordine.
Ieri anche la comunità palestinese di Roma ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche dei giorni scorsi. ricordando come i valori della solidarietà debbano appartenere a tutti «indipendentemente dalle ideologie e dalle appartenenze politiche e religiose» e invitando la Brigata ebraica a partecipare alla manifestazione. «Nell’innalzare la bandiera palestinese non vogliano irritare o sfidare nessuno – è scritto in un comunicato -ma vogliamo attirare l’attenzione sulla sofferenza tremenda ce il popolo palestinese subisce a causa dell’occupazione dell’esercito israeliano».
Al momento, però, l’invito non sembra essere stato raccolto. La scorsa settimana i Campidoglio si è tenuta una riunione alla quale hanno partecipato anche esponenti della brigata ebraica e nella quale è stata decisa la partecipazione al concerto indetto dal Comune per il 25 aprile.