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1994, consapevolezza rap nell’anno dei Sangue Misto

1994, consapevolezza rap nell’anno dei Sangue MistoSangue Misto

(Rin) tocco classico L'unico album del trio formato da Neffa, Deda e Dj Gruff ritorna nei negozi in versione vinile dal 13 dicembre

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 20 novembre 2024

Se c’è una parola di cui la critica musicale, soprattutto quella che vuole darsi un tono, si riempie la bocca, è «seminale». Ma nel caso dell’unico album pubblicato come un gruppo da Neffa, Deda e DJ Gruff nel gennaio 1994 , si tratta probabilmente dell’unico aggettivo che si può usare. SxM dei Sangue Misto – che la Warner riedita in vinile il 13 dicembre – è l’album che ha dato la stura alla diffusione dell’hip hop in Italia e, per molti versi, ne ha stabilito le regole. Si tratta della sintesi delle esperienze precedenti, in particolare della scena di Bologna, dove il supergruppo degli Isola Posse All Stars aveva prodotto uno dei primi singoli del genere pubblicato in Italia, quello Stop al Panico che raccontava la repressione e gli sgomberi dei centri sociali strumentalmente legati ai delitti della banda della Uno Bianca dei primi anni ’90.

WIKIPEDIA definisce SxM come un album di «conscious rap», ed è una definizione azzeccata, perché le barre di Neffa e Deda sono proprio uno sguardo attento e pungente nei confronti della realtà intorno a loro, con un’attenzione implicitamente politica e un punto di vista fortemente critico nei confronti di un mondo che stava iniziando a conoscere l’era di Berlusconi. Pezzi come Clima di tensione, Lo straniero o Cani sciolti sono un racconto fedele dell’aria che si respirava negli ambienti alternativi di quegli anni e usano uno stile che, a partire dal rap della East Coast americana, trova soluzioni originali che serviranno da ispirazione per molti di quelli che si dedicheranno all’hip hop in Italia. Le basi hanno una forte influenza jazz, che rimanda più al lavoro di A Tribe Called Quest che a quello di gruppi come Run-DMC o Public Enemy, che dettavano la linea negli U.S.A. Forse Neffa, Deda e Gruff non sapevano che stavano tracciando una strada che avrebbe conquistato il mercato, ma è evidente che fossero perfettamente consapevoli di aver creato qualcosa di unico, tanto che non furono in grado di dargli un seguito.

L’alchimia perfetta di SxM fu qualcosa di irripetibile e i tre membri del gruppo non riuscirono mai a ricostruirla: ci fu qualche collaborazione nei vari dischi solisti, ma non un nuovo album. Ma forse è meglio così: in questo modo, SxM è una gemma unica nella storia dell’hip hop italiano a cui tanti hanno guardato e da cui hanno preso qualcosa, che non ha mai avuto la possibilità di cambiare e di diluirsi con il tempo.

danielefunaro75@gmail.com

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