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17mila nati in meno. In calo le nascite anche tra stranieri

17mila nati in meno. In calo le nascite anche tra stranieri

Istat L'unico dato in crescita è quello dei bambini che non hanno genitori sposati: uno su tre dei nuovi nati.

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 29 novembre 2016

L’unico dato in crescita è quello dei bambini che non hanno genitori sposati: uno su tre dei nuovi nati. Tutti gli altri indicatori sulle nascite in Italia sono in calo, compreso quedei bimbi nati da genitori stranieri.

Per l’Istat nel 2015 sono diminuite di quasi 17 mila rispetto al 2014: sono nati 485.780 bambini. La tendenza continua dal 2008. Il calo è pari a 91 mila ed è stato attribuibile alle coppie italiane. Nel 2015 i nati sono scesi a 385.014, oltre 95 mila in meno negli ultimi sette anni. Calano anche i nati nelle coppie con almeno un genitore straniero. Per il secondo anno consecutivo: sono quasi 101 mila nel 2015, il 20,7% del totale dei nati a livello medio nazionale (il 29% nel Nord e l’8% nel Mezzogiorno). Calano anche i nati da genitori entrambi stranieri: nel 2015 72.096, quasi 3 mila in meno rispetto al 2014. In leggera flessione anche la loro quota sul totale delle nascite, pari al 14,8%.

Otto nati su cento hanno una mamma over 40. Nel 10,3% dei casi, sostiene l’Istat, la madre ha meno di 25 anni. Per le donne italiane la posticipazione della maternità è un fenomeno molto accentuato: il 9,3% ha almeno 40 anni e solo l’8,2% meno di 25 anni. A livello territoriale le differenze sono significative. Le nascite sono anticipate a Sud dove l’11,1% delle madri è under 25; nelle isole il 13,4%. Le madri con almeno 40 anni sono rispettivamente il 7,0 e il 7,6%. In Liguria, Toscana e Lazio (oltre che in Sardegna) la percentuale di nati da madri ultraquarantenni raggiunge il 12%. Le nascite da madri minorenni sono 1.739 oltre un terzo in meno rispetto al 1995 (3.142 unità). Al Centro-Nord, invece, le nascite da madri italiane minorenni sono in media lo 0,1% del totale di ripartizione, mentre nel Mezzogiorno si attestano intorno allo 0,6%.

Francesco resta il nome più gettonato. Questa ricorrenza è attribuita dall’Istat alla popolarità del Papa. Per le bambine il nome più ricorrente è quello di Sofia. Per quanto riguarda le scelte fatte dai genitori stranieri residenti in Italia, i nomi dei bambini sono Adam, Youssef, Rayan, Matteo, Alessandro e Davide. Per le bambine: Sara. «La tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel Paese ospitante piuttosto che uno tradizionale – spiega l’Istat – è spiccata per la comunità cinese» mentre «un comportamento opposto si registra per i genitori del Marocco, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro paese d’origine».

L’Istat ieri ha comunicato anche i dati sulla fiducia dei consumatori. A novembre è rimasta stabile a 107,9 punti (era 108 a ottobre), mentre il clima di fiducia delle imprese scende lievemente, da 101,7 a 101,4, con cali per tutti i settori tranne il commercio. Tra i consumatori, il clima economico è stazionario mentre la componente futura peggiora. I giudizi sulla situazione economica del Paese scendono lievemente così come le aspettative, che toccano il valore più basso da marzo 2014.

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