Festival di Rotterdam tre anni dopo. Lo avevamo «salutato» nel 2020, del Covid già si parlava anche se sembrava ancora qualcosa di remoto, una minaccia lontana che ci avrebbe riguardato poco. Però quell’anno il quartiere cinese della città olandese più modernista – oggi in continua e accelerata espansione – era stranamente chiuso e silenzioso, nessun festeggiamento per il Capodanno, nessuna luce, i negozi e i piccoli take-away non sfornavano dolci come sempre tenendo invece la saracinesca abbassata. Quel che è successo poi lo sappiamo, e questo festival di tutti quelli internazionali di una certa grandezza è stato forse tra i...