Terza delle cinque giornate di scioperi di Cgil e Uil riuscita con piazze piene e fabbriche vuote al Nord con oltre 40 manifestazioni e adesione media del 75%. E convocazione a palazzo Chigi rimandata.

ALLA FINE, DOPO ESPLICITA richiesta scritta di Cgil e Uil, il tavolo con i sindacati convocato per ieri pomeriggio con solo 20 ore di anticipo, viene posticipato a martedì mattina. Accanto alla premier ci sarà anche Matteo Salvini (oltre a Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone), che da giorni sta ingaggiando una battaglia frontale con i sindacati sugli scioperi.

«Meglio la convocazione che la precettazione. Convocare le Organizzazioni sindacali mentre eravamo in piazza mi era sembrato uno scivolone, una mancanza di rispetto per chi oggi è qui: meno male che si è posto rimedio», ha commentato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, a Brescia, dove hanno sfilato per le vie della città in 15mila.

«Fa bene il governo se si preoccupa e ci ha convocato. Il messaggio che arriva dalle piazze è che loro non sono la maggioranza del paese, siamo noi la maggioranza, che oggi non è ascoltata. E abbiamo intenzione di andare avanti fino a quando non avremo ottenuti i risultati, fino a quando non conquisteremo quei diritti che ci sono negati», ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini, concludendo la manifestazione di Torino. «Lo sciopero è riuscito. La partecipazione è andata oltre quella del 17 novembre. Quindi l’effetto della precettazione è stato di aumentare la partecipazione nelle piazze», conclude Landini.

In Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta e Veneto oltre una quarantina i presidi e le manifestazioni, almeno uno in ogni provincia.

«Salvini prendi un Frecciarossa e fai una fermata qui per venirci ad ascoltare». Il ministro dei Trasporti è ripetutamente chiamato in causa negli interventi dal palco di piazza Santo Stefano a Bologna, dove sono arrivati in 15 mila dal corteo partito da piazza XX Settembre. In piazza anche il sindaco Matteo Lepore, insieme a molti primi cittadini della provincia.

IN TESTA LE AZIENDE IN CRISI come Perla e Marelli: «Lottiamo tutti insieme per avere un posto di lavoro». A chiudere la manifestazione il comizio del segretario della Fiom Michele De Palma: «Pensano di dividerci. Pensano che dividendoci, possono governare. Noi vi stiamo dicendo che siamo uniti e senza di noi il paese non sarete in grado di governarlo. Lo sciopero dimostra che siamo la parte migliore di questo paese», avverte.

NEL POMERIGGIO Cgil e Uil hanno reso stimato una adesione media del 75%, con punte del 100% alla Parmalat di Parma, alle Conserve Italia di Ravenna, alla Perla di Bologna e alla Owen Illinois di Treviso. Alla Pirelli di Settimo Torinese l’84% dei lavoratori, alla Michelin di Alessandria il 75%, alla Lavazza di Torino il 71%, all’Ikea di Genova il 70%, nella filiera Amazon della Lombardia il 61%, tra gli addetti Ups della stessa regione il 95%, alla Marcegaglia di Mantova l’85%, alla Alstom di Milano l’80%, alla Bauli di Verona l’89%, alla Zignago Vetro di Vicenza il 94%, alla Bonfiglioli di Forlì il 93% degli operai del turno di mattina, alla Siderurgica Ravennate il 90%, alla Electrolux di Pordenone il 60%.

Alle Acciaierie Valbruna di Bolzano l’adesione è stata dell’85%, del 95% tra gli operai alla Whirlpool di Varese, del 90% alla Rossi spa di Modena, dell’88% alla Bonfiglioli di Forlì, del 75% alla Lamborghini di Bologna, dell’80% alla Brembo di Bergamo (3.000 dipendenti), del 75% alla Bitron di Savona, del 90% alla Carraro Drivetech di Padova, del 71% alla Berco di Ferrara, dell’80% alla Lafert di Venezia e alla Kme di Alessandria, del 60% alla Merlo di Cuneo, dell’85% alla Dana Arco di Trento, del 90%, in produzione, alla Agco di Vicenza, del 90% alla Sodecia Chivasso di Torino, del 75% alla Sidel di Parma e alla Cimolai di Pordenone, del 95% alla Mitsubishi di Pavia, del 60% alla Cefla di Imola, del 70% alla Modine Cis di Udine, dell’85% alla Marcegaglia di Mantova, del 95% alla Panasonic di Monza-Brianza, dell’80% alla Kone di Milano e del 78% alla Acciaierie d’Italia di Genova.

La protesta di Cgil e Uil proseguirà con scioperi e manifestazioni lunedì 27 novembre in Sardegna e venerdì 1° dicembre nelle regioni del Sud.

la manifestazione nazionale della Cisl a Roma, in piazza Santi Apostoli, che contesta la manovra solo sul capitolo pensioni. «Da Cgil e Uil ci distingue la valutazione su alcuni risultati in manovra – ha detto ieri il segretario generale Luigi Sbarra – che non è da cestinare o demolire. Vediamo luci, ma anche ombre. Sbagliato e sproporzionato lo sciopero generale».