Venerdì di scioperi in Italia e nel mondo. Terza delle cinque giornate di mobilitazione di Cgil e Uil che prevede otto ore di sciopero generale nel settore privato – trasporti esclusi – in tutte le regioni del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta e Veneto) con 40 manifestazioni. Al corteo di Brescia, alle 9,30 da piazza Garibaldi fino a piazza Vittoria, parteciperà il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini sarà a Torino, dove si sfilerà dalle 9,30 da Porta Susa a Piazza Castello. A Bologna, concentramento alle 9 in piazza XX Settembre e comizio in piazza Santo Stefano del segretario generale Fiom Michele De Palma.

Nel pomeriggio il colpo di scena. In fretta e furia, palazzo Chigi convoca Cgil, Cisl e Uil (e Confindustria) «alle 15,30 sulla manovra», senza ordine del giorno.

Probabile che Meloni voglia annunciare di aver trovato il modo di non tagliare le pensioni ai medici. E di volerlo fare per oscurare il terzo sciopero di Cgil e Uil. Ma a sera nessuno confermava dal governo e dalla Cisl che aveva commentato subito positivamente la convocazione «porteremo le nostre richieste di modifica, rivendicazioni che rimangono alla base della manifestazione della Cisl sabato a Roma».

Per Maurizio Landini «servirebbe un po’ di rispetto e di galateo non verso sindacati ma verso i lavoratori che hanno scelto di aderire a scelte sindacali. Io il dono dell’ubiquità non ce l’ho e non posso fermare i treni né gli aerei perché rispetto le regole», riferendosi ai casi Lollobrigida e Salvini. Per Pierpaolo Bombardieri «si ripete il copione del 1° maggio, un ulteriore segno di mancanza di rispetto nei confronti di chi farà una giornata di sciopero. La Uil ha chiesto di spostare l’orario dell’incontro, ancor meglio se di sabato o di domenica».