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Ritorno alla normalità, non in Irlanda del Nord

Ritorno alla normalità, non in Irlanda del NordLa manifestazione di ieria a Londra contro l’estrema destra – foto Ap

Disordini Manifestazioni contro l’estrema destra in tutto il Regno Unito, mentre nell’Ulster i disordini anti-migranti continuano. A Londra raduno in centro fuori dall’ufficio del partito xenofobo di Nigel Farage

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 11 agosto 2024

Il peggio sembra essere passato. Dopo aver imperversato per dodici giorni e raggiunto il picco la scorsa settimana – quando al posto delle temute centinaia di raduni dell’estrema destra xenofoba contro l’islam e i migranti le maggiori città della Gran Bretagna organizzavano in risposta centinaia di concentramenti da parte di tutta la galassia liberal, socialista, anarchica, sindacale e antirazzista con decine di migliaia di persone pacificamente in piazza – la calma gradualmente si reimpossessa del paese. Unica controtendenza, la situazione in Irlanda del Nord, a Belfast e non solo, dove le moschee continuano ad essere attaccate.

LA POLIZIA SI ERA rifiutata di dire quanti potenziali raduni si aspettassero questo fine settimana, dopo che lo scorso mercoledì, l’apice delle tensioni dopo giorni di violenze, aveva stimato ci sarebbero stati 160 raduni guidati dall’estrema destra: per poi vederne soltanto trenta di effettivamente organizzati, con pochi o nessun incidente e con l’esplosione pacifica della reazione antirazzista il giorno seguente. Le ulteriori, oltre quaranta proteste antirazziste in tutto il Regno Unito previste per ieri si sono invece puntualmente verificate: a Londra, Edimburgo, Cardiff, Belfast, Manchester, Birmingham, Liverpool, Nottingham.

Particolarmente importante la manifestazione di Londra, dove centinaia di manifestanti antirazzisti si sono radunati in centro fuori dall’ufficio londinese di Reform Uk, il partito xenofobo di Nigel Farage per accusarne quest’ultimo di «incitamento ai rioters fascisti». Organizzata da Stand Up To Racism, l’azione puntava a mostrare come il messaggio divisivo e nemmeno troppo sommessamente teso a incitare all’odio da parte di Farage sia stato fieramente respinto delle varie comunità nazionali che si battono per una convivenza reciprocamente tollerante e collaborativa. La sede del partito di Farage era sorvegliata da sei agenti di polizia, con relativi furgoni antisommossa.

IL GIRO DI VITE governativo sui disordini continua. Sono 779 le persone finora arrestate per reati che vanno dai disordini violenti ai furti dopo le rivolte che hanno travolto il paese a seguito dell’accoltellamento a Southport il 29 luglio scorso dove hanno perduto la vita tre bambine. La polizia sta mietendo tutti i colpevoli attraverso le innumerevoli immagini che dai social media alle telecamere a circuito chiuso ne hanno ripreso i volti, fin troppo scoperti. Il numero degli arresti e delle condanne aumenta di ora in ora con sentenze spesso esemplari, a riflettere il rigoroso approccio punitivo del governo Starmer che ha visto convocarsi due riunioni del Cobra, il comitato di sicurezza emergenziale in una settimana.

La diabolica trasversalità sociale del razzismo vuole che tra gli istigatori volontari o meno delle violenze perpetrate da maschi bianchi etnonazionalisti spesso di origine operaia ci siano personaggi come la milionaria 55enne “donna d’affari” Bernadette Spofforth, la prima ad aver diffuso su X le false informazioni che hanno acceso la miccia delle proteste fasciste: quelle secondo cui l’accoltellatore era un migrante arrivato su un barcone che aveva un nome arabo. È stato il tweet che ha fatto scattare i pogrom contro i migranti in tutto il paese. Dettasi “distrutta” per il proprio errore, l’elegante e abbiente donna d’affari è stata arrestata e poi rilasciata su cauzione.

IL RITORNO ALLA NORMALITÀ del resto del paese pare meno facile in Irlanda del Nord. Oltre quindicimila persone si sono riunite a Belfast in una delle più grandi proteste antirazziste mai tenutesi in città. Intendeva reagire a una settimana di scontri e disordini con strade chiuse dalla polizia e gruppi di estrema destra che cantavano slogan ostili ai migranti. Alle prime luci dell’alba di ieri una molotov inesplosa è stata lanciata contro una moschea nella contea di Down, in un incidente descritto dalla polizia come a sfondo razziale, mentre la moschea di Newtownards è stata attaccata intorno all’una di notte con graffiti spruzzati sulla porta d’ingresso e sui muri. Quella irlandese è una saldatura medievale fra estrema destra nazionalista e lealista paramilitare: nemici secolari – cattolici e anglicani – uniti contro l’Islam invasore.

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