Da giorni ormai il Regno Unito (a indicare anche l’Irlanda del Nord, la “Gran Bretagna” non la comprende) è crivellato di odio razzista, anti-migranti e islamofobico. Il culmine si temeva ieri sera, con seimila agenti mobilitati dal primo ministro Keir Starmer pronti a un centinaio di possibili attacchi a obiettivi di accoglienza ai migranti annunciati e denunciati online dall’organizzazione antirazzista Tell Mama. Moschee e negozi di migranti sono stati protetti. Almeno una trentina le contromanifestazioni di attivisti antirazzisti organizzati come Stand Up to Racism. Starmer ha promesso alle varie comunità prese di mira che saranno tenute «al sicuro». Sempre ieri, in tarda mattinata, le inchieste sono state formalmente aperte sulla morte delle tre ragazze uccise a Southport.

Belfast, Birmingham, Blackpool, Bristol, Cardiff, Hull, Leeds, Leicester, Liverpool, Londra, Manchester, Middlesbrough, Nottingham, Plymouth, Portsmouth, Southport, Sunderland… in ordine alfabetico sono solo alcune delle città e cittadine in cui maschi bianchi, soprattutto di mezza età, si sono dati convegno per vandalizzare, picchiare, urlare il proprio odio nei confronti della migrazione soprattutto musulmana fomentato da decenni ormai di retorica del blocco mediatico-politico delle destre nazionali.

I DISORDINI sono scoppiati nelle città di tutto il paese la scorsa settimana dopo l’accoltellamento mortale di tre bambine a Southport. La violenza si è scatenata attraverso la solita rabbia lievitata digitalmente e la disinformazione online. Immediatamente dopo la tragedia si era diffusa la bufala secondo cui il sospetto era un richiedente asilo «musulmano» «arrivato con un barcone». Non era vera ne l’una né l’altra cosa naturalmente, ma che importa: il subproletariato bianco provinciale che sente il disprezzo, l’imbarazzo e il disinteresse borghesi del resto del paese nei suoi confronti, risponde con altrettanta ostilità perché convinto che questo gli preferisca i migranti, soprattutto i minacciosissimi musulmani-che-ci-rubano-il lavoro-e-stuprano-le-nostre-donne, secondo il ben noto adagio.

FINORA SONO STATI effettuati oltre 400 arresti e circa 100 persone sono fermate in relazione ai disordini. Sono state emesse tre condanne, di cui una a tre anni a un quasi sessantenne per aver assalito un volontario dell’accoglienza, segno della full force of the law che l’ex avvocato e procuratore Starmer ha garantito si abbatterà sui razzisti.

Starmer è sulla difensiva dopo le critiche per non aver richiamato il parlamento in chiusura estiva e esser stato accusato dalla destra Tory di avere un doppio standard con le proteste – la polizia sarebbe più indulgente con i manifestanti filopalestinesi che con quelli anti-immigrazione. In realtà, la doppiezza è un’altra: Starmer si rifiuta di usare il termine “islamofobia,” preferendogli altre soluzioni vaghe, con «teppisti di estrema destra» tra le più gettonate. Questo perché la sua missione precipua è stata quella di disinfestare il Labour della sinistra radicale antisemita senza virgolette, pur sempre una pagliuzza rispetto alla trave dell’islamofobia di cui i Tories sono incrostati e che in quel partito, nei media dei miliardari fascistoidi, e dal discorso pubblico più mainstream è stata lasciata perfettamente indisturbata.

ADDIRITTURA “SIR KEIR” è stato, com’è noto, direttamente apostrofato da Elon “X/Tesla/ SpaceX/Neuralink” Musk, che lo accusa indirettamente di odio anti-bianco. Musk medesimo – un razzista e suprematista come Trump complici forse le origini sudafricane – è preoccupato per la «grande sostituzione» dei giudaico-cristiani da parte, in buona sostanza, dei loro ex-schiavi/rivali/soggetti “di colore”. E ha replicato su X con Starmer l’attacco di Trump a Sadiq Khan di qualche anno fa, quando l’allora presidente americano aveva accusato il sindaco di Londra di voler «islamizzare» il Regno Unito. Dal Midwest alla provincia inglese, gli imperialisti razziali anglosassoni temono di essere messi in soffitta. Lo sono già da tempo.

QUANTO AL SINDACO Khan, è intervenuto su X ieri sera: «È l’eredità di decenni di razzismo allusivo, anche da parte di alcuni politici irresponsabili. Tutti noi abbiamo non solo la responsabilità, ma anche il dovere di opporci all’odio. Alle nostre comunità nere e minoritarie: non dimenticate mai che a Londra siete amati e desiderati».