Non è purtroppo una storia inusuale: negli Stati uniti, ancora una volta, una persona afroamericana è stata c uccisa da un agente di polizia bianco, per una presunta «legittima difesa». Sonya Massey, una donna 36enne con dei disturbi mentali di Springfield, in Illinois, aveva chiamato l’ufficio dello sceriffo per ricevere soccorso. È invece stata uccisa da uno dei due agenti accorsi sul posto, l’ex vice sceriffo Sean Grayson. La procura di Sangamon, contea dell’Illinois dove viveva Massey, ha diffuso il video e la ricostruzione degli eventi.

SECONDO quanto riferito da un avvocato della famiglia di Massey e dalla stessa polizia dello stato, all’una meno dieci del mattino la donna aveva chiamato il numero per le emergenze, temendo che qualcuno si fosse introdotto in casa sua. All’inizio del video registrato dalla bodycam di uno dei due agenti, si vede la donna sull’uscio di casa parlare con i poliziotti, un po’ confusa ma molto tranquilla. Massey dice di aver sentito qualcuno aggirarsi fuori da casa sua, gli agenti rispondono dicendo di avere controllato il giardino e l’isolato, e di non avere visto nessuno.

La donna fa per rientrare in casa ma Grayson continua a farle domande, e le chiede di una macchina scura parcheggiata sul viale. Mentre l’altro agente va a controllare e a prendere il numero di targa, Grayson entra in casa e visto che non era lui ad avere la bodycam accesa, non si sa lo fa per sua iniziativa o su invito della donna. La situazione ha iniziato a degenerare proprio quando Grayson e il suo collega entrano nell’abitazione. Prima i due agenti le chiedono i documenti, e anche se la donna sembra confusa è sempre tranquilla, poi le suggeriscono di controllare la pentola d’acqua che è sul fuoco. Quando Massey prende la pentola piena di acqua bollente, nonostante fosse lontana dai due agenti, il vicesceriffo le ordina di gettare la «fottuta pentola», e poco dopo esplode tre colpi, nonostante la donna avesse obbedito. Nel video si vede che i due poliziotti non hanno nemmeno cercato di utilizzare il kit medico che hanno in dotazione per tentare di fermare l’emorragia.

GRAYSON in seguito ha provato a difendersi dicendo che la donna aveva provato ad attaccarlo con l’acqua bollente, ma è stato incriminato con l’accusa di omicidio di primo grado, percosse aggravate con un’arma da fuoco e cattiva condotta e. nonostante il video confermi le accuds, si è dichiarato non colpevole.

Jack Campbell, sceriffo della contea di Sangamon, ha dichiarato che il poliziotto è stato licenziato. Secondo gli inquirenti l’agente era giustificato ad estrarre la pistola, ma non aveva alcuna motivazione per sparare. «Grayson aveva a disposizione altre opzioni che avrebbe dovuto utilizzare – ha dichiarato Campbell – Le sue azioni sono state imperdonabili e non riflettono i valori o la formazione del nostro ufficio. Ora dovrà affrontare il giudizio della giustizia penale e non lavorerà mai più nelle forze dell’ordine».

Una storia così ingiusta e crudele ha sollevato una miriade di reazioni, anche istituzionali: sulla vicenda è intervenuto il presidente Joe Biden: «Sonya Massey, un’amorevole madre, amica, figlia e giovane donna di colore, dovrebbe essere viva oggi. Sonya ha chiamato la polizia perché era preoccupata per la presenza di un potenziale intruso. Quando chiediamo aiuto, tutti noi americani, indipendentemente da chi siamo o da dove viviamo, dovremmo poterlo fare senza temere per la nostra vita. La morte di Sonya ci ricorda che troppo spesso le persone nere hanno paura per la propria incolumità. La famiglia di Sonya merita giustizia».

IN VARI STATI, dal Rhode Island alla Carolina del Nord, gli attivisti di Black Lives Matter hanno tenuto veglie e manifestazioni. Nella città di Massey decine di persone sono scese in strada, molti portavano cartelli con il suo nome. «Quante volte dobbiamo ripetere il nome di una nuova vittima, fare un altro hashtag? – dice Ronda, attivista di Blm del quartiere prevalentemente afroamericano di Bedstuy, a New York – Queste sono persone e, in qualche modo, il nostro governo non si è reso conto che noi, persone, siamo stanche di tutto questo e non ne possiamo più. Come singoli e come comunità. Il vice sceriffo è stato licenziato, ma questo non è abbastanza, lui ha perso il lavoro ma lei ha perso la vita. L’impunità è complice dell’ingiustizia».

La vicepresidente Kamala Harris ha telefonato alla famiglia di Massey, secondo quanto riferito dai familiari della donna a Nbc News. «Mi ha fatto sentire molto meglio – ha detto James Wilburn, il padre di Massey – Ci ha espresso le sue più sentite condoglianze e ci ha fatto sapere che è con noi al 100%». «Mi ha detto – ha aggiunto – che bisogna cambiare il modo in cui gli agenti vengono assunti, e impedire a queste persone di passare da un dipartimento all’altro, senza passare per l’accademia, in modo da risparmiare i soldi della formazione. Questa persona non avrebbe mai dovuto avere un distintivo e una pistola. Mai. E mia figlia sarebbe ancora viva». Un’inchiesta di The Intercept, infatti, ha svelato come Grayson fosse già stato congedato dall’esercito per «cattiva condotta». Quale sia stata «l’offesa» è ignoto per tutela della sua privacy, ma secondo un procuratore dell’aeronautica sentito dalla testata Usa si tratta di un’infrazione che per un civile sarebbe costata «almeno un anno di prigione».

BENJAMIN CRUMP, avvocato per i diritti civili noto per il suo attivismo in favore gli afroamericani vittime della polizia, ha detto di aver parlato con Harris della necessità di approvare il George Floyd Justice in Policing Act, che creerebbe un registro federale degli agenti di polizia e dei loro precedenti.