Si respira aria di regressione in questa campagna elettorale, dominata dalla retorica della donna madre, moglie e “cristiana”, destinata all’ambito domestico come 100 anni fa! Rischiamo di perdere i diritti che faticosamente abbiamo conquistato.

Non ci facciamo manipolare da una campagna – come quella proposta da un esponente di FI – sullo stipendio alle casalinghe, che ci rinchiuderebbe, come nel passato, fra le mura della casa. Quello che davvero vogliamo è un lavoro non precario, equamente retribuito, non discriminato, che ci permetta di avere riconoscimento di autonomia e dignità.

È grazie alla politica delle donne
della sinistra se in Parlamento e nei consigli di amministrazione la presenza delle donne è aumentata fino a superare il 30%. Non sono “strapuntini”, come sostiene Giorgia Meloni. Sono il riconoscimento del ruolo che le donne svolgono nell’economia nella società, per restituire loro pari condizioni di partenza.

L‘aborto è un’altra questione cruciale. Si farà di tutto per limitarlo ancora di più attraverso l’alto numero di medici obiettori o vietando l’interruzione di gravidanza farmacologica, come sta accadendo in regioni governate dalla destra. Siamo di fronte a una destra autoritaria, che guarda al passato ed è discriminatoria.

Discrimina chi è diverso, dai rom agli omosessuali e alla comunità LGBTQI+, che chiedono libertà nell’orientamento sessuale. Con un governo di estrema destra possiamo dimenticarci di ottenere leggi contro l’omofobia. I suoi esponenti continueranno a nascondersi dietro una inesistente “teoria gender” per impedire l’educazione sessuale e perfino l’educazione alla parità nelle scuole.

Analogamente, possiamo dimenticarci anche una legge per l’autodeterminazione sul fine vita. I diritti delle donne di cui godiamo sono il frutto di conquiste faticose e lunghe e non vogliamo perderli. Vogliamo, anzi, che siano effettivi e non di facciata.

Vogliamo una parità vera, a partire dalla pari condivisione della genitorialità con congedi parentali obbligatori anche per i padri (fortunatamente – grazie all’impegno delle donne della sinistra – il periodo di congedo è stato allungato a 10 giorni, anche se è ancora insufficiente); più asili nido e servizi per l’infanzia; servizi che supportino la cura familiare per uomini e donne. Ci battiamo per un Paese sostenibile per tutte e tutti.

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Vogliamo un reale contrasto alla violenza sulle donne e ai femminicidi, segnali di una cultura che vogliamo sconfiggere e non alimentare con stereotipi che rappresentano le donne come persone di minor valore. E invece, anche della violenza Meloni ha pensato bene di servirsi in campagna elettorale pubblicando sui social il video di uno stupro. Un vero obbrobrio.

Apriamo gli occhi e non facciamoci ingannare dal fatto che chi si candida a governare è una donna: è una donna di destra che gioca per sé e non a favore delle altre donne, perché ha una concezione antiquata delle donne e della famiglia. È il modello di Orban in Ungheria, preoccupato che troppe donne studino e intralcino il lavoro maschile.

Con questa destra al governo torneremmo a essere un Paese retrivo e chiuso. È questo che vogliamo dopo aver raggiunto tanti traguardi? Vogliamo dimenticarci che al Parlamento europeo l’unico partito che ha votato contro la parità salariale fra uomini e donne è stato il partito di Meloni, che non ha mai sostenuto una sola battaglia delle donne? Noi invece non vogliamo dimenticare il ruolo positivo che le istituzioni europee hanno svolto nell’empowerment femminile e vogliamo che l’Europa resti un solido aggancio anche per il futuro.

Il nostro voto può contribuire a impedire che lo scenario da incubo che la destra sta prospettando si avveri esprimendo un voto responsabile per le liste progressiste che si raccolgono nell’alleanza elettorale del centrosinistra, che unisce PD, Più Europa, Impegno civico, Alleanza Verdi Sinistra.

Firme
Alessandra Pescarolo
Emilia D’Antuono
Nadia Urbinati
Rosy Braidotti
Adriana Cavarero
Anna Scattigno
Claudia Mancina
Emanuela Ceva
Vittoria Franco
Laura Pennacchi
Olivia Guaraldo
Francesca Torricelli
Bruna Bocchini
Daniela Morozzi
Simona Forti
Marina Calloni
Gaia Nanni
Giulia Oskian
Elisabetta Strickland
Giorgia Serughetti
Maria Luisa Vallauri
Silvana Patriarca
Marina Capponi
Elisabetta Vezzosi
Roberta Mazzanti
Francesca Brezzi
Gabriella Bonacchi
Ernestina Pellegrini
Maria Fancelli
Esther Basile
Sandra Landi
Barbara Henry
Claudia Livi
Isabelle Chabot
Francesca Fici
Cristina Grisolia
Valeria Dubini
Aurora Savelli
Raffaella Baritono
Valeria Fedeli
Cristina Bellucci
Paola Di Biagi
Debora Spini
Ariane Landuyit
Elena Mazzini
Teresa Crespellani Allegretti
Raffaella Setti​
Simona Bargiacchi
Isabella Gagliardi
Elisa Falaschi
Gabriella Setti
Catia Pierinelli
Mariapina Cabras
Silvia Pettiti
Maria Casalini
Silvana Tagliavini
Mara Gasbarrone
Giovanna Ichino
Maria Chiara Torricelli
Benedetta Re
Letizia Fuochi
Fiorella Battaglia
Nadia Maria Filippini
Rosanna De Longis
Silvia Tozzi
Alessandra Scappini
Elda Torres
Angela Gatti Pellegrini
Rosa Pellegrini Lavecchia
Cecilia Tosques
Elisabetta De Troja Checcacci
Maria Carla Papini
Rita Svandrlik