25 maggio 2014. Il Subcomandante Marcos esce di scena. «La mia immagine pubblica è diventata una distrazione». Quello stesso giorno nasce il Subcomandante Galeano. Il nuovo nome è scelto in onore di uno zapatista assassinato.

29 ottobre 2023. Il Subcomandante Galeano muore. O meglio, esce a sua volta di scena per favorire il rientro di Marcos, retrocesso però al ruolo di semplice capitano.

L’annuncio arriva così: «Il SupGaleano è morto. È morto come è vissuto: infelice». Prima di morire, però, «si è preoccupato di restituire il nome a colui che è carne e ossa ereditati dal maestro Galeano. Ha raccomandato di mantenerlo vivo, ovvero, di lottare. È così che Galeano continuerà a percorrere le montagne» del Sudest del Messico.

«I morti starnutiscono?» è il titolo dello scritto del Capitán Insurgente Marcos, che dopo poche righe assume il valore di un vero e proprio documento politico, il primo di una serie aperta quattro giorni prima con una poesia del nicaraguense Rubén Darío.

Col passare dei giorni i racconti-documenti pubblicati sul sito ufficiale dell’Ezln sono diventati dieci, e potrebbero continuare per guidarci al trentesimo anniversario dell’insurrezione zapatista che cadrà il primo giorno del nuovo anno ormai alle porte.

Sì, guidarci. Perché quello di El Capitán non è un ritorno così come quella di Galeano non è una morte. Come racconta Andrea Cegna sul manifesto del 17 novembre, il subcomandante di nuovo in vita ma retrocesso nei gradi mostra il cambiamento in corso nelle comunità zapatiste, un cambiamento spiegato stavolta dal Subcomandante Insurgente Moisés in un altro scritto-documento, il nono della serie, dal titolo didascalico ma dall’alto valore politico: La nuova struttura dell’Autonomia Zapatista.

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Una nuova organizzazione, quindi, dei Caracoles – lumache, così sono chiamate le comunità – per ribadire «che l’autonomia zapatista continua e avanza», fatta «per affrontare il peggio dell’Idra, la sua bestialità più infame e la sua follia distruttiva. Le loro guerre e invasioni affaristiche e militari». Il tutto, «ballando la cumbia Sopa de Caracol». Firmato, nel decimo scritto, El Capitán Insurgente Marcos.