La Superlega non si fa. Manca solo l’ultimo passaggio, l’appello che ci sarà a marzo, poi sarà solamente un ricordo la lega dei ricconi del calcio europeo, nata in una domenica sera di diversi mesi fa e poi svanita dopo appena 48 ore. L’Uefa si è messa subito di traverso al progetto coniato da Juventus, Real Madrid e Barcellona, con l’appoggio delle prime sei squadre di Premier League (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Tottenham) e ora ha ottenuto la sua vittoria. La Corte di giustizia europea, attraverso il parere – non vincolante ma politicamente pesante – dell’avvocato generale, il greco Athanasios Rantos, ha stabilito il diritto di Fifa e Uefa di impedire ai club che sono sotto il loro cappello di aderire a campionati “separatisti”.I club che volessero unirsi al progetto della Superlega, al momento portato avanti solo da Real, Barcellona e Juventus, dovranno rinunciare a prendere parte alla Champions League, Europa League ma anche a Europei, Mondiali, Coppa America.

Il comportamento di Fifa e Uefa, secondo la Corte, è compatibile con le leggi antitrust dell’Unione europea. La Corte è stata chiamata a esprimersi sul ricorso presentato da Real, Barcellona e Juventus a un tribunale spagnolo sulla possibilità di aderire a un’altra lega e se l’Uefa, istituzione con sede in Svizzera composta da 55 federazioni nazionali, potesse disporre di un potere così incisivo.

DUNQUE, ora i club che volessero unirsi al progetto della Superlega, al momento portato avanti solo da Real, Barcellona e Juventus, dovranno rinunciare a prendere parte alla Champions League, Europa League ma anche a Europei, Mondiali, Coppa America. E’ la mazzata finale al progetto Superlega, non ci sono spiragli in questo senso ed è un colpo anche alle casse sanguinanti dei top club europei, soprattutto di Barcellona e Juventus, coperte di debiti. La Corte di giustizia giustifica il muro eretto da Fifa e soprattutto Uefa che non hanno fatto altro che ispirarsi al golf. Nei mesi scorsi in Arabia Saudita è nato il LIV Golf, il circuito alternativo a quello più importante a livello mondiale (il Pga Tour). Una specie di Champions League del green. Il primo evento si è tenuto a Londra con montepremi da 25 milioni di dollari. Hanno aderito alla nuova e facoltosa creatura alcuni fenomeni del golf come Dustin Johnson, Phil Mickelson, in cambio di cifre astronomiche. Campioni che però hanno dovuto rinunciare al Pga Tour, a differenza di Tiger Woods, che ha scelto di restare nel circuito Pga. La logica applicata da Fifa e Uefa è stata la stessa. Serve il loro nullaosta per accedere a un nuovo torneo. Una strategia vincente