Leggére, amorevoli, pettegole e narcisistiche, le pagine di memorie di Berta Zuckerkandl, scritte con la distanza dell’età e una grande nostalgia dell’Impero, introducono civettuole in uno dei salotti buoni della Vienna del finis Austriae e oltre, tra i personaggi che hanno fatto grande la sonnolenta capitale asburgica:Berta Zuckerkandl è una buona artigiana: ha pubblicato tre libri e un gran numero di articoli per la Wiener Allgemeine Zeitung e il Neue Wiener Journal, ha tradotto dal francese più di cento opere teatrali che hanno avuto la gloria delle scene e l’interesse del pubblico viennese, ma soprattutto è stata l’ultima salonnière del...