La Ue aumenta il contributo umanitario per Gaza di altri 25 milioni, portando gli aiuti per quest’anno a più di 100 milioni. Lo ha annunciato ieri a Bruxelles la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla riunione annuale del corpo diplomatico. Due settimane fa, la Ue aveva triplicato gli aiuti, che sono la principale arma diplomatica in mano agli europei, che al Consiglio di fine ottobre hanno chiesto la creazione di «corridoi» e «pause umanitarie» per far arrivare gli aiuti alla popolazione palestinese. Von der Leyen, già al centro di una polemica per il viaggio in Israele dopo il massacro ordito da Hamas il 7 ottobre, è stata criticata per non aver insistito sulla richiesta a Israele di rispettare le leggi internazionali di guerra. Alla riunione con il corpo diplomatico è intervenuto anche il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, che fin dall’inizio delle ostilità ha tenuto una posizione più equilibrata e meno schierata a favore di Israele rispetto alla presidente della Commissione. Borrell ha ripetuto che la Ue propone una «pausa umanitaria, controbilanciata dall’accesso agli ostaggi» da parte della Croce Rossa, «un’iniziativa su cui stiamo lavorando», come primo passo per ottenere la liberazione dei circa 240 ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

Di aiuti umanitari parleranno anche i ministri degli Esteri del G7, che si stanno riunendo in Giappone da ieri fino all’8 novembre, per discutere della «necessità di rispondere ai bisogni delle popolazioni civili a Gaza e di rispettare il diritto internazionale umanitario», come comunica il ministero degli Esteri francese, che sottolinea l’obiettivo del G7 di «mettere in atto tutti gli sforzi possibili per impedire un’infiammata regionale e l’importanza di delineare un orizzonte politico fondato sulla prospettiva dei due stati». La ministra Catherine Colonna sottolinea la «condanna delle azioni terroriste di Hamas e l’obbligo della liberazione degli ostaggi». A Parigi domani si tiene una conferenza internazionale sugli aiuti umanitari a Gaza, nell’ambito del Forum per la pace, un’iniziativa di Emmanuel Macron arrivata alla sesta edizione e che si