È al rettilinio finale Ursula von der Leyen: giovedì il parlamento Ue dovrà votare (a scrutinio segreto) la sua eventuale riconferme e il percorso appare ancora ricco di insidie.

I suoi popolari, i socialisti e i liberali sono pronti a darle di nuovo, cinque anni dopo la prima volta, la loro fiducia. Accompagnati anche dai verdi. Gli ultimi dettagli saranno però definiti all’inizio della prossima settimana tra i corridoi di Strasburgo, quando la presidente incontrerà anche la sinistra e i conservatori di Giorgia Meloni.

E sul voto, già stressato dal rischio dei franchi tiratori, si aggiunge anche un’incognita legale: il verdetto della Corte di giustizia Ue – in arrivo alla vigilia della conta – sui ricorsi contro la tedesca e il suo esecutivo per la mancanza di trasparenza nei contratti sui vaccini anti-Covid.

Una sentenza che potrebbe contribuire a spostare gli equilibri in un senso o nell’altro. ’’obiettivo di von der Leyen resta quello di blindare il sostegno di circa 400 deputati di Ppe, S&D e Renew: abbastanza per superare quota 361, la maggioranza necessaria. Le grane in casa però non mancano: i popolari francesi e sloveni hanno già annunciato i loro malumori. E, allo stesso modo, i liberali irlandesi sono orientati alla bocciatura mossi dalla contrarietà alle sue posizioni su Gaza.