“Fatevi un favore, unitevi alla nostra lotta”. Il messaggio del Collettivo di Fabbrica dei Lavoratori Gkn di Firenze fa il paio con il piccolo striscione “La lotta è fica”, appeso ai cancelli dello stabilimento in mezzo a cento altri. Due boccate di ossigeno, in tempi di disperante conformismo comunicativo. Due inviti che di ora in ora vengono raccolti da un numero sempre più grande di realtà organizzate e singoli cittadini. Al punto che già nel primo pomeriggio di oggi, quando in Prefettura si aprirà il primo faccia a faccia tra vertici aziendali, organizzazioni sindacali e istituzioni fiorentine e toscane, con la regia della viceministra pentastellata Alessandra Todde, il contestuale presidio organizzato in via Cavour da Cgil e Fiom si annuncia molto affollato.
Sarà comunque un antipasto, rispetto al piatto forte dello sciopero generale provinciale di quattro ore indetto per lunedì dai sindacati confederali, con quelli di base che a loro volta incroceranno le braccia per l’intera giornata. Epicentro dell’agitazione la piazza più grande di Firenze, quella delle grandi occasioni di lotta, Santa Croce. Lì dove, sotto il grande striscione “Firenze difende il lavoro”, annunciano la loro presenza anche realtà come Confartigianato, che non si vedono spesso in manifestazioni del genere.
Del resto si deve alla Cna locale una certosina analisi di conti e strategie messe in atto da Gkn e dal fondo Melrose che dal 2018 la controlla. In una frase, fare più profitti tagliando sedi e dipendenti. Così da arrivare a prendere il 10% annuo sul capitale. Il 10%. E allora si chiude Campi Bisenzio, si chiude Birmingham, si chiude anche uno degli stabilimenti tedeschi del gruppo.
E’ per questo che l’assemblea permanente dei lavoratori e della lavoratrici Gkn sta andando avanti, secondo i normali turni e con operai e impiegati che continuano a timbrare il cartellino, in mezzo a una solidarietà concreta che ai più anziani ricorda il sindaco Giorgio La Pira ai cancelli della Pignone.
Si muovono le case del popolo e i circoli Arci per preparare i pasti. Lo stesso fa la società pubblica Qualità&Servizi della Piana. Unicoop porta camion di viveri, e l’Anpas Toscana ha montato una cucina da campo. La Fiom di Bologna invia ogni giorno una “sua” Rsu, e i sindaci si presentano a turno ai cancelli, così come tante donne e uomini di un territorio metropolitano da un milione e mezzo di abitanti. I media tengono accesi i loro riflettori h24. E sul più diffuso quotidiano locale, La Nazione, che ha aperto una sezione sulla vertenza, l’ex prorettore e preside della Cesare Alfieri, Sandro Rogari, da convinto liberale einaudiano annota: “E’ una situazione nella quale il capitale è del tutto svincolato dall’impresa. In questo caso, il capitale dominante è una entità astratta e come tale disumana, nel senso letterale della parola”. “Non è vero che lottare non serve a nulla”, tira le somme Potere al popolo, che con Rifondazione sostiene da sempre le tute blu Gkn.