Dopo tredici lunghi giorni i tre operai ex Gkn in sciopero della fame hanno sospeso la loro estrema forma di protesta, anche se non escludono di fare il bis se i tempi della discussione in Consiglio regionale della proposta di legge per la creazione di consorzi pubblici industriali non dovessero essere chiari.

“La legge è fattibile, concreta, costituzionale – ribadisce la Rsu Qf ex Gkn – e l’iter è partito: la commissione 2 la discuta urgentemente, il Consiglio regionale l’approvi, la giunta la renda concreta con tutti gli atti necessari. Il dibattito sull’intervento pubblico e sulle sue modalità è stato posto al centro. La fabbrica socialmente integrata è un’idea che entra nel novero delle possibilità”.

Lo stop dello sciopero della fame viene accolto con sollievo dal presidente dell’assemblea toscana, il dem Antonio Mazzeo: “Era quello che avevo auspicato, ora proseguiamo insieme. L’iter della legge va avanti, a breve sono previsti nuovi confronti con tutti i capigruppo e noi continueremo a fare la nostra parte per trovare la strada migliore per tutelare occupazione e salari di lavoratrici e lavoratori”.

Il problema è che il governatore Giani interpreta a suo modo la proposta di legge, rinviando la palla – anche per il commissariamento di Qf – al governo nazionale: “Un simile provvedimento deve essere nazionale, non posso andare in deroga con la legge regionale alle leggi nazionali. Se si fa un ente pubblico come è stato presentato in quella proposta di legge – sostiene Giani – è evidente che poi bisogna fare i concorsi, non posso prendere direttamente gli opera. È un tema che svilupperemo, su cui si confronteremo”.

La discussione sui social è accesa e coinvolge anche Elly Schlein. Nei giorni scorsi la segretaria dem ha incontrato a Firenze gli operai nella loro acampada (che va avanti) in piazza Indipendenza, e ora starebbe spingendo il Pd all’approvazione della pdl. Proposta che gli stessi operai ex Gkn ribadiscono peraltro non essere tesa certo alla loro assunzione, piuttosto come strumento per agevolare la reindustrializzazione di siti industriali abbandonati, come l’area di 40mila metri dello stabilimento a Campi Bisenzio.

La sintonia fra Giani e la Rsu è sul commissariamento: “Quello che è importante è seguire il destino di questi 142 operai – spiega il governatore dem toscano – e per far questo il commissariamento è l’elemento fondamentale su cui poi gli operai troveranno al fianco la Regione Toscana”.

A un governo Meloni latitante da molto tempo (al pari del patròn Qf, Francesco Borgomeo), la Rsu Qf ex Gkn ribadisce la richiesta “di una norma in deroga che permetta alla Regione Toscana di commissariare l’azienda; la convocazione urgente di un tavolo con le rappresentanze sindacali per il pagamento degli stipendi (che mancano da sei mes, ndr)ie il rispetto della legge antidelocalizzazioni, come richiesto a dicembre dal Tribunale di Firenze; ammortizzatori sociali legati al progetto di reindustrializzazione della cooperativa di lavoratori”.