«Gedeone Mukungubila è venuto per liberarvi dalla schiavitù del Ruanda». Uno dei ribelli proferisce frasi sconclusionate al microfono, all’interno dello studio televisivo. Davanti a sé due giornalisti, hanno il volto tirato. Non deve essere stato facile per loro cedere la parola a perfetti sconosciuti, entrati con la forza nella sede della tv pubblica congolese Rtnc, alle spalle del Parlamento.

Per non farsi mancare nulla, Kinshasa ha avuto pure il suo tentativo di colpo di stato. Alle 8,30 del 30 dicembre scorso bande di disperati agli ordini del pastore cristiano Joseph Mukungubila Mutombo, autonominatosi «il profeta», hanno assaltato l’aeroporto internazionale di Ndjili, il ministero della Difesa (un palazzone già quartier generale dell’ex dittatore Mobutu Sese Seko) e la sede della tv di stato, la Rtnc: «Stavo preparando il notiziario delle 10 – racconta Celine, una delle giornaliste -, quando dalla finestra abbiamo visto questo gruppo di uomini con machete e bastoni avvicinarsi agli studi. In attesa che arrivassero esercito e polizia hanno invaso la sede, costringendoci a diffondere un comunicato. Gli scontri sono durati poco, difficile fronteggiare fucili e pistole coi machete. Ho visto uomini, ragazzi, morire davanti agli occhi, è stato terribile». Basta guardare il telegiornale della sera per capire l’orientamento della rete: totale asservimento al potere, 40 minuti di servizi in cui vengono tessute le lodi al governo, ministero per ministero. Incontro il viceamministratore della Rtnc, Emile Nzuzizola: «La nostra direttrice generale – replica senza menzionare il nome della fantomatica dirigente – non ha nulla in contrario ad incontrarla. Tuttavia serve che lei richieda il via libera al ministero della Comunicazione». Permesso mai accordato. La Rdc è al 152° posto per la libertà di stampa su 179 Paesi.

Pesante il bilancio finale di poche ore di follia. In 150 hanno trovato la morte a Kinshasa e in altri due centri, Lumumbashi, capoluogo del Katanga, e Kindu. In un paio di ore i rivoltosi sono stati spazzati via e a Kinshasa la vita è ripresa come il giorno precedente. I più maligni ipotizzano che l’assalto possa aver rimandato lo snellimento della missione Monusco, la più numerosa al mondo attualmente, coi suoi 20mila uomini, quanto meno a Kinshasa. Snellimento richiesto a gran voce per limitare i costi faraonici. Del pastore Paul Joseph Mukungubila Mutombo, detto Gedeone dal personaggio della Bibbia, ex candidato alle presidenziali del 2006, si sono perse le tracce. Polizia ed esercito lo hanno cercato nella sua tana, alla periferia di Kinshasa, in una delle tante baraccopoli della capitale, ma lui era già sparito. Originario di Kindu, importante centro ad est di Kinshasa, è probabile abbia trovato rifugio da quelle parti.