Dopo 4 anni, aggiudicandosi il 218esimo seggio, i repubblicani hanno riconquistato il controllo della Camera anche se potrebbero volerci ancora giorni prima di arrivare al conteggio finale: 6 seggi infatti non sono ancora stati assegnati, e molti di questi sono testa a testa.

ALLO STATO ATTUALE, il Gop potrebbe ottenere il controllo della Camera con la maggioranza più ristretta da più da 20 anni. Il Congresso invece esce da queste elezioni di midterm spaccato, con il Senato ai democratici e la Camera ai conservatori, e anche se il presidente Joe Biden si è congratulato e si è detto «pronto a lavorare con i repubblicani», i prossimi 2 anni non saranno semplici.

Solitamente, stando a quanto dicono i dati, il governo degli Stati uniti funziona meglio durante i periodi di governo diviso, e questa vittoria del Gop alla Camera potrebbe teoricamente creare un ambiente in cui entrambe le parti sono più produttive di quanto si pensi, ma in questo momento di estrema polarizzazione politica, i candidati repubblicani eletti rappresentano un partito conservatore lontanissimo da posizioni di compromesso con la loro controparte.

Anche se la vittoria non ha soddisfatto le speranze del Gop che si aspettava di vedere un’ondata di voti a proprio favore, avere ottenuto la maggioranza alla Camera servirà ai conservatori per ostacolare l’agenda interna dei democratici, e per mettere la Casa Bianca sotto pressione. A dimostrazione di ciò, appena conquistata la maggioranza i repubblicani hanno annunciato di volere aprire delle indagini sul figlio di Biden, Hunter, e sui finanziamenti che ha ricevuto. Non si sa quanto lontano andranno indagini, ma di certo non faciliteranno il lavoro del Congresso.

LA VITTORIA GOP alla Camera significa anche che a gennaio l’attuale leader della minoranza repubblicana Kevin McCarthy diventerà il nuovo speaker, andando a sostituire la democratica Nancy Pelosi.
Con queste premesse di polarizzazione e con questo Congresso con il Senato a guida democratica, sembra fisiologico che la Camera venga guidata da McCarthy e dal neo eletto leader dei repubblicani, Steve Scalise, due deputati di lunga data entrambi noti più per le loro abilità nell’arte dello scontro che per il loro acume politico.
Per quanto riguarda l’81enne Nancy Pelosi, invece, dopo essere stata, dal 2003, due volte speaker della Camera e due volte leader del partito democratico, con un discorso commosso ha annunciato di voler fare un passo indietro, e che non sarà lei la prossima leader della minoranza dem, come accade solitamente, ma di volere comunque rimanere deputata. «È giunta l’ora che una nuova generazione vada alla guida del caucus democratico che rispetto così profondamente – ha detto Pelosi – E sono grata che in tanti siano pronti e disposti ad assumersi questa fantastica responsabilità».

CON QUESTO rimescolamento di carte in corso al Congresso, i dem hanno deciso di passare all’azione, cominciando con il proteggere costituzionalmente i matrimoni tra persone dello stesso sesso e interrazziali messi in pericolo da questa Corte Suprema reazionaria.

Già durante l’estate, la Camera aveva approvato un disegno di legge a tutela del matrimonio, incassando il sostegno di 12 repubblicani e persino della chiesa mormona. Il Respect for Marriage Act deve ancora passare attraverso il voto del Senato, ma non si aspettano brutte sorprese e, una volta firmata dal presidente, la legge proteggerà a livello federale il matrimonio gay e interrazziale, abrogando il Defense of Marriage Act, una legge degli anni ’90 che definisce il matrimonio esclusivamente come un’unione tra un uomo e una donna.

LA NOTIZIA ha raccolto il plauso di Karen Bass, la prima donna diventata sindaca di Los Angeles L’afroamericana Bass ha battuto il miliardario Rick Caruso, che aveva fatto una campagna elettorale incentrata sulla rabbia degli elettori per l’emergenza senzatetto e l’allarme criminalità. Caruso poteva contare sul sostegno, anche economico, di diverse star, da Elon Musk a Kim Kardashian, ma al termine di una campagna elettorale giocata a suon di milioni, la deputata democratica è stata eletta sindaca della città, vincendo di misura una sfida molto più dura delle attese: a fine campagna elettorale il repubblicano Caruso aveva recuperato nei sondaggi, grazie anche ai 100 milioni di dollari spesi di tasca propria.