Gli amanti maniacali della musica come il sottoscritto probabilmente sanno delle disavventure di Maurice Ravel al Grand Prix de Rome, un’istituzione nata nella Francia del Re Sole per premiare, con un lungo soggiorno nella capitale italiana – allora il luogo più ricco di cultura e arte – i migliori giovani artisti, soprattutto scultori e pittori. Selezioni durissime, ma chi vinceva aveva la carriera assicurata. La musica entrò nel novero delle arti ammesse al premio solo con un decreto napoleonico del 1803: dopodiché era quasi impossibile per un musicista ambizioso sottrarsi alla prova. L’autore del Boléro ostentava indifferenza, ma provò a...
Errata Corrige

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