Dopo anni assai tribolati, la Fim Cisl torna ad avere una guida veramente metalmeccanica. Il Consiglio generale, riunitosi ieri mattina a Roma, ha ratificato l’elezione a segretario generale di Ferdinando Uliano. Il 57enne bergamasco, grande tifoso dell’Atalanta, era da un decennio buono il responsabile auto, ruolo delicato e stancante, dovendo girare per tutti gli stabilimenti dell’automotive lungo la penisola al tempo della crisi infinita dell’ex Fiat e del settore che deve fare i conti con la transizione verso l’elettrico. Uliano in questi anni è stato apprezzato per i suoi puntuali report sulla produzione prima di Fca e ora di Stellantis, per la passione, la capacità in trattativa e la pacatezza nei giudizi.

Ha iniziato la sua esperienza nell’officina di una piccola fabbrica, si è diplomato alle scuole serali e poi passato alla Abb Sace. Dopo 14 anni come delegato, nel 1996 la Fim lo chiama a un impegno a tempo pieno: a 38 anni diventa segretario generale della Fim bergamasca.

Ma la vera stelletta che Uliano può mostrare è quella di essere resistito stoicamente a Marco Bentivogli, non a caso l’unico suo predecessore a non essere presente ieri, mentre invece c’erano Raffaele Morese, Pier Paolo Baretta e Beppe Farina.

Proprio a causa della gestione personale di Bentivogli, la Fim Cisl andò in crisi. La confederazione dovette intervenire e nel 2020 forzò le sue dimissioni con l’arrivo di Roberto Benaglia che ieri ha lasciato anticipatamente.

Bentivogli nel frattempo ha tentato senza successo l’avventura politica con il movimento già dimenticato Base Italia e poi è diventato editorialista di Repubblica, pontificando senza costrutto sulle tematiche del lavoro. La sua candidatura nel 2022 come indipendente del Pd ha registrato una cocente sconfitta nel collegio Marche 2, perdendo di ben 12 punti contro Antonio De Poli.

Con Uliano la Fim dunque torna all’altezza della sua storia e si connota come una delle poche categorie della Cisl a sinistra, assieme alla Fisascat del terziario di Davide Guarini. Mosche bianche rispetto alla linea di Gigi Sbarra che sta sempre più divaricando la Cisl da Cgil e Uil e che non cambierà con l’avvicendamento con Daniela Fumarola, già designata come segretaria generale aggiunta.

Niente di rivoluzionario, comunque. La Fim Cisl non ha battuto ciglio contro l’apartheid subita dalla Fiom in Fca e ora in Stellantis. Ma di certo il segnale che viene dai recenti scioperi unitari a Melfi e ancor di più a Mirafiori disegnano una nuova fase, mettendo da parte le divisioni dell’era Marchionne.

Uliano ha confermato tutta la segretaria Fim: Giovanna Petrasso, Massimiliano Nobis, Valerio D’Alò, con l’ingresso di Fabio Bernardini di Frosinone.

«Siamo considerati scomodi, non facciamo sconti a nessuno, ma siamo in grado di trovare soluzioni contrattuali, mediazioni fuori dagli schemi in grado di ottenere risultati in situazioni complesse e difficili. Dobbiamo lavorare per rafforzare la nostra presenza nei luoghi di lavoro e la capacità di essere portatori di una visione nuova», ha dichiarato il neo segretario generale.